
31/10 FLASH MOB AL MIUR h.16
Chiediamo un incontro al Ministro Valditara!
Vogliamo educazione alla sessualitá e all’affettività nelle scuole: costruiamo un muro tra noi e la violenza di questa società, costruiamo mattone su mattone una nuova società!
‼️Studentesse, studenti, educatrici ed educatori, psicologhe e psicologi, pedagogiste/i, personale docente, scolastico, sanitario, socio-sanitario o dei consultori, singole/i, attiviste/i, genitori, donne, ragazze e libere soggettività delle borgate, collettivi studenteschi e realtà politiche e sociali… raggiungeteci tutte e tutti giovedì 31 alle ore 16 sotto al Ministero dell’istruzione per un Flash Mob!
🧱 Aiutateci a costruire un muro simbolico, portate anche voi un “mattone”: una scatola con su scritto cosa per voi è necessario per costruire un “nostro” muro tra noi e la violenza di questa società (cultura, educazione, autodifesa, ecc.), per costruire una nuova società.
🗣️Verso un’assemblea pubblica e aperta di confronto il 16 novembre e la giornata contro la violenza sulle donne e di genere del 25 novembre, durante le quali rilanciare la necessità di un percorso volto a conquistarci educazione alla sessualità e all’affettività nelle scuole. Non un obiettivo, ma un primo passo per immaginare insieme una società diversa, libera da un modello di educazione che riflette discriminazioni e disuguaglianze, libera dalla vittimizzazione di noi donne e ragazze e libera dalla violenza.
Viviamo nella società della competizione, della prevaricazione, dell’imbarbarimento culturale, dello sfruttamento, della discriminazione, della guerra, della violenza. Una società che dobbiamo avere il coraggio di dire che non ci appartiene e che vogliamo ribaltare, costruendo un nuovo modello di società diversa, più giusta.
Da dove partiamo per costruirla? Non possiamo che farlo dalle nostre scuole, da quei luoghi che dovrebbero formare, far crescere, educare e permettere di emanciparsi da un punto di vista sociale, economico e culturale. Quei luoghi dove l’educazione alla sessualità e all’affettività dovrebbe essere una materia strutturale e non una richiesta lasciata inascoltata.
Per questo motivo sono settimane che raccogliamo le firme negli istituti scolastici con studentesse e studenti, ma sono anni che la pretendiamo, nel silenzio più assordante delle istituzioni. Tuttavia la chiusura da parte del governo Meloni nell’introdurre educazione alla sessualità e all’affettività in maniera strutturale, continuativa ed efficace nelle scuole non ci sorprende.
Con una serie di provvedimenti (risoluzione “Anti-gender”, educazione alle relazioni, le nuove linee guida di educazione civica, fondi Pnrr dirottati solo su progetti sul digitale e così via) il ministro Valditara ha dimostrato più volte la volontà del Governo di svuotare ancor di più la scuola pubblica di una funzione di emancipazione sociale e di formazione individuale e collettiva. Alla violenza della società, alla crisi di valori e di modelli di riferimento culturali, che riguarda soprattutto chi viene da contesti familiari, sociali ed economici difficili, la nostra classe “dirigente” risponde bloccandoci qualsiasi tipo di strumento di tutela, ogni spazio per accrescere consapevolezza, nelle scuole e nei quartieri, alimentando la continua vittimizzazione di noi donne, ragazze e libere soggettività.
Tutto ciò è inaccettabile: rivendichiamo insieme quello che dovrebbe essere il ruolo dell’educazione e della formazione nel contrastare la violenza di genere prodotta da questa società. Pretendere l’introduzione di educazione alla sessualitá e all’affettività nelle scuole è solo il primo passo!
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