NON IN NOSTRO NOME
Non userete le donne e le libere soggettività per giustificare il genocidio in Palestina.
ASSEMBLEA PUBBLICA – GIOVEDÌ 8 FEBBRAIO – ORE 18:00 – PIAZZA DEI MIRTI (ROMA)
Verso e oltre lo sciopero globale dell’8 marzo!
In pochissimi giorni l’appello “Non in nostro nome” ha raggiunto centinaia di firme e ci ha permesso di condividere, discutere e mettere in comune la rabbia profonda che proviamo di fronte alla strumentalizzazione delle donne e delle libere soggettività da parte dello stato colonialista di Israele e delle “democrazie” occidentali.
Centinaia di persone, collettivi, organizzazioni che hanno rifiutato il ruolo passivo e privilegiato in cui la classe dirigente e un certo femminismo mainstream, bianco e coloniale, vorrebbe relegarci, utilizzando noi e le nostre battaglie per giustificare il genocidio del popolo palestinese e per dividerci in donne di serie A (le occidentali) e donne di serie B (tutte le “altre”).
Mentre l’unica divisione che c’è in Palestina, da 75 anni, è tra chi opprime e chi è oppresso.
Una divisione che conoscono bene le donne, le libere soggettività, le ragazze delle periferie, le studentesse, le precarie, le migranti, le disoccupate. Ed è per questo che hanno scelto di rifiutare pinkwashing e ogni strumentalizzazione e prendere una posizione chiara, contro Israele e il genocidio del popolo palestinese, senza se e senza ma.
Non crediamo di avere nulla da insegnare al popolo e alle donne palestinesi e arabe, che con la loro resistenza ci stanno mostrando tutte le contraddizioni del cosiddetto mondo libero e democratico in cui viviamo.
Vogliamo però che il valore che è emerso dal dibattito a partire da questo appello si traduca in un momento di condivisione collettiva, dove approfondire, rafforzare e rilanciare insieme il nostro supporto alla resistenza palestinese, nelle prossime mobilitazioni per la Palestina così come verso lo sciopero dell’8 marzo.
La Storia, infatti, ci insegna che da sempre le donne hanno lottato con determinazione contro le guerre: dal protagonismo nella Resistenza antifascista ai movimenti contro la guerra in Vietnam alle innumerevoli lotte di liberazione, le donne hanno sempre combattuto contro il colonialismo e l’imperialismo, contro la guerra, la militarizzazione e le conseguenze sociali del bellicismo.
Oggi è tempo, quindi, che le donne e le libere soggettività si schierino e agiscano con forza contro Israele e il genocidio in atto a Gaza… Perché non potrà esistere liberazione femminile e di genere finché non sarà libera la Palestina!
Ci troviamo in piazza dei Mirti giovedì 8 febbraio alle 18.
Ora tocca a noi: non porterete avanti il genocidio in nostro nome, saremo partigiane a fianco del popolo palestinese, contro Israele!
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