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Roma. Premio Chiarini/Musolino, per la giustizia e la pace in Medio Oriente

Quest’anno si terrà una edizione speciale del “12° Premio Internazionale Stefano Chiarini” e del “4° Premio Maurizio Musolino”. Infatti nel corso del 2020, a seguito delle note vicende della pandemia Covid, non è stato possibile celebrare e consegnare il premio nel mese di febbraio, così com’è consuetudine da ormai 12 anni. Anche la sede del premio per quest’anno è stata spostata da Modena a Roma, ma questo non toglie nulla all’impegno e alla perseveranza di molti compagni impegnati nel riconoscimento dei diritti del popolo palestinese.

L’appuntamento è per tutti sabato 27 novembre alle ore 15:30 presso il CSA INTIFADA in Via di Casal Bruciato, 15 a Roma.

Il Premio in ricordo di Stefano Chiarini, giornalista del Manifesto scomparso nel 2007, sarà attribuito al giornalista/scrittore Alberto Negri, già ricercatore all’Istituto di Studi di Politica Internazionale e per anni apprezzata firma del Sole 24 Ore, per cui ha seguito gli eventi politici e bellici in Medio Oriente, Africa, Balcani, Asia centrale.

Nello stesso evento sarà attribuito il Premio Maurizio Musolino 2020, altro giornalista impegnato su Palestina e Medio Oriente e verrà consegnato a Kamel Mohanna, presidente dell’Associazione Internazionale AMEL. Kamel Mohanna, pediatra e professore all’Università Libanese, è anche Coordinatore Generale del Collettivo delle ONG libanesi e del Collettivo delle ONG arabe inoltre è un esperto riconosciuto, in particolare nel campo della salute, da organizzazioni internazionali come l’Organizzazione mondiale della sanità.

La serata sarà soprattutto occasione per parlare delle problematiche del medio oriente con un’attenzione particolare ai campi profughi palestinesi in Libano con il coordinatore Ong palestinesi in Libano Kassem Aina, animatore e fondatore della associazione ASSOMOUD che si occupa di assistere centinaia di bambini e donne nei 12 campi profughi palestinesi in Libano.

Nel corso della serata, organizzata dal “Comitato per non dimenticare Sabra e Chatila”, ci sarà una proiezione di foto e video dei campi profughi libanesi e interventi musicali con la Dabka del gruppo Al-Awda (il ritorno).

Per chiudere si potrà ascoltare il concerto del gruppo musicale “Kabila” che suoneranno dal vivo dalle 21.30 in poi eseguendo brani musicali che utilizzano anche sonorità della tradizione popolare libanese e, più in generale, medio-orientale.

Comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”

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