Come Potere al Popolo Salerno aderiamo al presidio indetto in solidarietà ad Alfredo Cospito e per l’abolizione del 41bis. Il presidio si terrà venerdì 27 gennaio dalle 18:30 in Piazza Caduti Civili di Brescia (zona Pastena).
“Dal 20 ottobre 2022 Alfredo è in sciopero della fame contro il 41 bis, che lo ha posto in condizione critiche per ciò che riguarda la salute.
Il compagno anarchico Cospito era stato condannato a 10 anni e 8 mesi nel 2014, perché dichiarato responsabile del ferimento alle gambe dell’amministratore dell’Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi ed accusato inoltre di aver collocato due pacchi esplosivi “a basso potenziale” nel sito della Scuola per allievi carabinieri di Fossano (Cuneo), nel giugno 2006, più di 16 anni fa. Ufficialmente tale atto è stato “riconosciuto” come atto dimostrativo, senza intenzione, e senza l’effetto, di nuocere all’incolumità di alcuno.
Cospito, detenuto da 10 anni, ha già trascorso 6 anni di carcere nel regime detto di Alta Sicurezza, che prevede forti restrizioni, comprese il divieto di tenere in cella le foto dei propri familiari.
Il Regime del 41 Bis, destinato ai reati di mafia introdotto negli anni 80, presentato come misura provvisoria è divenuto, di fatto, permanente quindi incostituzionale poiché esprime metodi da un regime di tortura.
A sostegno delle rivendicazioni ed alla vicenda di Cospito si stanno determinando in tutta Italia varie mobilitazioni così come prese di posizioni nel mondo della cultura come Adriano Sofri che si è espresso in solidarietà ad Alfredo: “dove sono i garantisti? Quelli che si disperano quando a finire in cella sono sindaci, politici, colletti bianchi, mafiosi e massoni? La pena oltre a tendere alla rieducazione del detenuto, deve essere commisurata al reato commesso. E in questo caso siamo oltre il “buon senso” giuridico. Siamo al fascismo giudiziario che punisce oltre ogni ragionevole interpretazione del codice penale gli “antagonisti”, e assolve sistematicamente la borghesia massomafiosa di questo paese. Se Cospito ha commesso un reato, è giusto che paghi, entro i “limiti” previsti dalla Legge però, che parla chiaro, e non per volontà di una paranza politica masso-mafiosa che non ammette alcuna forma di dissenso sul suo operato. Come dire: “colpirne uno per educarne cento”.
La vicenda umana/politica di Alfredo Cospito rappresenta l’ennesimo e sistemico aspetto vendicativo/repressivo dello Stato Italiota verso entità umane, sia individuali che collettive, che hanno nel cuore, nella mente e nei sogni il voler modificare lo stato delle cose presenti.
Dalle “civili e moderne“ carceri social democratiche della Germania degli anni 70, carceri di “Stati democratici”USA / Israele, Grecia, Italia agli Stati autoritari come la Turchia, in tutti questi decenni l’aspetto vendicativo/repressivo del Potere nei riguardi di chi si oppone, specie se trattasi di formazioni politiche di sinistra ed antagoniste, nulla è mutato .
Alla umanità detenuta, per opporsi alle ingiustizie e per reclamare i i diritti e difendere la propria dignità non rimane altro che la rivolta carceraria come espressione collettiva o la scelta soggettiva dello sciopero della fame, pur nella consapevolezza della messa a repentaglio della propria vita, sia fisica che mentale.”
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