I comunisti e le comuniste hanno liberato l’Europa. Il 10 maggio cortei a Torino, Milano, Bologna, Roma, Bari per ribadire e difendere il ruolo dei comunisti nella vittoria sul nazifascismo
Nel 2019 e nel 2025 due risoluzioni del Parlamento europeo hanno messo sullo stesso piano la storia e i simboli del comunismo con quelli del nazifascismo. Tuttavia, la storia è andata diversamente.
La sconfitta della Germania nazista è dovuta in gran parte alla resistenza e all’offensiva dell’Unione Sovietica sul fronte orientale e alle radicate resistenze sul fronte interno dell’occupazione nazista, che insieme hanno portato alla resa incondizionata del nazifascismo, annunciata al mondo il 9 maggio.
Il sacrificio dei comunisti e delle comuniste in tutta Europa, dalla Resistenza partigiana in Italia all’Esercito di liberazione popolare in Jugoslavia, è l’esempio più concreto del ruolo svolto dai partiti e dalle organizzazioni comuniste per la liberazione dell’Europa dall’occupazione nazifascista e per aver messo fine al più grande conflitto bellico nella storia dell’umanità.
È contro questa verità che va inquadrata l’offensiva ideologica dell’Unione Europea, alle prese con una profonda crisi di egemonia e una mai sopita aggressività militare dell’imperialismo occidentale e della Nato.
Il 9 maggio i comunisti e le comuniste non festeggiano la Giornata dell’Europa, istituita non a caso dall’Ue nel 1985 per rispondere alla forza evocativa di quella nostra giornata, ma la Giornata della Vittoria sul nazifascismo e sulla barbarie della guerra in Europa, oggi di nuovo alimentata dalla corsa all’esercito europeo e alla riconversione bellica dell’Ue e dei governi continentali.
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