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Fiumi di denaro statale per la sanità privata mentre si taglia sul pubblico

Gli effetti negativi del neoliberismo sono venuti in evidenza in occasione del corona virus.

Si deve ricordare al riguardo che i nostri governi, dopo aver tagliato drasticamente 72.000 posti letto, 8 mila dottori e 25 mila infermieri, mai rimpiazzati, hanno fatto in modo che il governo attuale sia stato costretto a chiamare in soccorso le strutture ospedaliere private a causa della mancanza di posti letto per la terapia intensiva negli ospedali pubblici.

L’associazione Aiop (l’Associazione italiana ospedalità privata) si è dichiarata disponibile a questo fine. Sennonché non è affatto chiaro se questo aiuto richiederà ulteriori spese da parte dello Stato.

Si deve sapere infatti che le cliniche private sono molto spesso “convenzionate”, il che significa che, oltre a far pagare il paziente che chiede di esser curato da loro, esse chiedono un rimborso allo Stato, asserendo di aver erogato alcune prestazioni ai singoli con un prezzo inferiore a quello dovuto.

Parlando soltanto della Lombardia, è da sottolineare che l’ammontare dei contributi concessi dallo Stato alle cliniche private di questa regione è di 7 miliardi su un totale destinato alla sanità pubblica di totale 17,4 miliardi.

Come si legge nell’articolo della Gabanelli del 2 febbraio 2018 apparso sul Corriere della Sera dal titolo: Sanità: il «buco» dei rimborsi, per le cliniche private ottenere una convenzione significa avere trovato una gallina dalle uova d’oro.

In altri termini tali cliniche triplicano il costo delle prestazioni mediche, in modo arbitrario, facendo in genere pagare un terzo ai privati cittadini e il resto allo Stato.

È dimostrata così l’assoluta incoerenza di un sistema economico predatorio di stampo neoliberista, che, anziché andare incontro alle esigenze del Popolo, finanziando la ben più economica attività del servizio pubblico nazionale, regala denaro pubblico a singoli imprenditori privati.

È da notare che alcuni ospedali pubblici, come quello di Tor Vergata a Roma, hanno fabbricati che potrebbero ospitare qualche migliaia di letti e sono inattivi per mancanza di fondi.

E allora ci si chiede: perché tutti i soldi destinati alla sanità, non vengano destinati alle strutture pubbliche, ma sprecati e dissipati fra strutture private?

Non diciamo che deve essere soppressa la sanità privata, ma questa, come prevede per le scuole private l’articolo 33 della Costituzione, deve essere esercitate “senza oneri per lo Stato”.

Questo assurdo deve finire!

* Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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