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Cos’è Contropiano, giornale della Rete dei Comunisti

Fino al 1995 Contropiano – pur non avendo aderito a Rifondazione Comunista e rivendicando anzi la sua piena autonomia politica e organizzativa – ha in qualche modointerloquito con il dibattito interno del PRC sostenendo la tesi delle due destre da battere (quella demagogica nel centro destra e quella liberale nel centro-sinistra) e delle due sinistre da identificare (quella socialdemocratica e quella di classe). Un particolare curioso: il numero del giornale con il titolo “Perchè due sinistre sono meglio di una”, andò praticamente a ruba presso lo stand allestito al congresso del PRC nel 1994, il congresso che poi elesse Bertinotti segretario del partito e che successivamente sostenne politicamente per alcuni anni la tesi delle “due sinistre” (sembra un secolo fa).

Con le elezioni del 1996 e la scelta della desistenza del PRC, Contropiano sceglie una linea di critica strategica e tattica complessiva verso il PRC che lo caratterizza tutt’oggi. Gli assi di ricerca e di dibattito del giornale in questi tredici anni sono riassumibili nei seguenti temi:

– La ricostruzione di un punto di vista comunista su questioni come una analisi adeguata dell’imperialismo e del conflitto capitale-lavoro nelle nuove condizioni (entrando in contrasto con le tesi sull’Impero e la fine degli Stati e con quelle sulla fine della classe operaia e del lavoro ma anche con il “fabbrichismo”);

L’inchiesta di classe sui lavoratori e sulla nuova composizione di classe emersa dalla grande ristrutturazione/destrutturazione industriale degli anni ’80;

– La documentazione e l’inchiesta sui conflitti sociali metropolitani nel nostro paese e nel resto del mondo;

– L’informazione e il sostegno alle esperienze del sindacalismo di base;

– La denuncia del ruolo internazionale dell’Italia e del processo di formazione dell’imperialismo italiano integrato in quello europeo;

– L’analisi dei processi di formazione del polo imperialista europeo e della competizione interimperialista con gli Stati Uniti;

– La documentazione e l’analisi sui movimenti politici e antimperialisti negli altri paesi, sia in quelli dell’ex campo socialista (ex URSS, Cina) sia negli altri. In modo particolare, dopo aver seguito nel 1993 il Foro de San Paulo all’Avana, Contropiano ha iniziato un sistematico lavoro di ricerca e documentazione sull’America Latina che sta rivelando in questi ultimi anni tutta la sua importanza strategica per la ripresa del movimento di classe a livello internazionale.

In alcune fasi, il giornale è stato promotore di iniziative tese alla riaggregazione delle soggettività comuniste disperse al di fuori di Rifondazione o in posizione di sofferenza dentro quel partito. Nel 1995 Contropiano dà vita al Forum dei Comunisti che terrà diversi incontri a livello nazionale ed internazionale, svolge il lavoro preparatorio dell’inchiesta di classe sui lavoratori che sarà poi realizzata a cavallo tra il 2000 e il 2001 (vedi il libro : “La coscienza di Cipputi” che riporta i risultati quantitativi e qualitativi dell’inchiesta svolta sul territorio nazionale tramite centinaia di questionari distribuiti tra i lavoratori). Nel 1998, Contropiano insieme ad altri collettivi e associazioni dà vita alla Rete dei Comunisti e dopo tre anni ufficialmente diventa il “giornale per la rete dei comunisti”.

La cadenza di uscita di Contropiano è variata in questi anni. In alcune annate è riuscito a fare anche sette-otto numeri all’anno, in altri è uscito solo quattro volte l’anno (nell’archivio storico sul sito è possibile visualizzare quasi tutti i numeri e tutte le annate).

Dal 2002, Contropiano diventa anche un sito internet (www.contropiano.org) ma è solo dal 2005 che decide di investire sulla pagina web con un cambiamento di grafica, aggiornamenti quotidiani, ricerca di contributi e articoli da inserire quasi quotidianamente. I risultati sono stati incoraggianti e promettenti. Nel 2008 il giornale telematico ha ricevuto quasi 290.000 visite e sono state scaricate circa 800.000 pagine. Paradossalmente oggi Contropiano è più conosciuto come giornale telematico che come giornale tradizionale (in carta).

Le copie di Contropiano oggi diffuse sono quasi 700 tra abbonamenti e vendita militante nelle città dove ci sono compagni che lo diffondono o nelle manifestazioni. Sono sempre di meno le librerie che accettano giornali militanti o comunque a basso costo e dunque con scarsissimo ricarico per le librerie. Il problema della distribuzione è ormai decisamente superiore a quello della produzione che può essere fatta anche in economia.

Per questi motivi abbiamo cercato di trasformare la pagina web di Contropiano in un vero e proprio quotidiano online che possa essere letto ma anche stampato e distribuito localmente in tutto il paese.

In questi mesi, Contropiano sta accompagnando e socializzando il dibattito ospitando anche interventi esterni interessati a tenere aperta una ipotesi comunista nel nostro paese oggi seriamente minacciata dal binomio tra liquidazione del patrimonio storico, politico e umano del movimento comunista e rischio del residualismo. Insieme a compagni e intellettuali di varie esperienze Contropiano sta partecipando al progetto dell’ associazione marxista “Politica e Classe” che risponda all’esigenza di identità, ricerca teorica e dibattito tra moltissimi compagni ormai in piena dispersione ma difficilmente riconducibili alla dimensione della militanza attiva, dimensione che invece è quella che – senza dubbio – ha reso possibile in questi anni il mantenimento e lo sviluppo del giornale e delle attività della Rete dei comunisti.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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1 Commento


  • rocco lucio lo re

    Sono un ragazzo di 41 anni e provengo in pieno dalla tradizione del PCI, a partire dalla mia provenienza familiare.
    Chiedo scusa per la non alta cultura del mio intervento, ma mi sento di chiedere quale deve essere secondo voi la posizione di uno che si sente comunista come me di fronte agli scempi del ”comunismo” al potere.
    Non si può infatti soprassedere sugli olocausti avvenuti per mano di Stalin , Mao, Pol Pot.
    Penso che gli ideali comunisti, perlomeno come li ho interpretati io, sono del tutto distanti da quelle pratiche,ma non voglio correr il rischio orribile di far finta nulla.

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