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Società civile in Iraq. Retoriche sullo “scontro di civiltà”: una ricerca sul campo

 

Un libro di Antonello Petrillo

pp. 168, Euro 18,00, edizioni Mimesis

Di Iraq, oggi, si parla assai meno. L’agenda setting dei grandi media internazionali ha ormai mutato di rotta: l’escalation afghana, ma soprattutto la tremenda crisi economica che stringe in una morsa l’Occidente e la bruciante sensazione di fallimento (ossia di una mission tutt’altro che accomplished…) che accompagna ormai le sensazioni del pubblico sull’Iraq, soprattutto dopo le ultime elezioni, hanno condotto a un progressivo abbandono del tema. Dallo schermo scompare non solo la politica irachena con le sue contraddizioni: si offuscano progressivamente volti e paesaggi umani, quella società alle cui vicende e al cambiamento epocale che le attendeva, pure, i media di tutto il mondo ci avevano così lungamente appassionati. Verificata, infatti, la difficile praticabilità di argomentazioni quali i legami del regime irakeno con Al-Qaeda o la pericolosità del suo arsenale bellico non convenzionale- il tema della democratizzazione del paese e dell’affermazione dei diritti umani sul suo suolo era divenuto nella narrazione occidentale la posta in gioco “in sé” della guerra… Cosa ne è dunque di quella società? Cosa ne è, oggi, di quel cambiamento? Larga parte dell’incomprensione occidentale del “mosaico Iraq” sembra fondarsi sull’assolutizzazione dell’elemento geopolitico da un lato e di quello culturale dall’altro: un paese dotato di “risorse strategiche ingentissime”, preda di un popolo animato da atavici risentimenti etnico-religiosi e/o tribali… In aperta contrapposizione a tale schema “orientalista”, la presente ricerca -condotta attraverso la somministrazione di questionari sul terreno e numerose interviste a testimoni privilegiati, protagonisti dell’associazionismo sindacale e di genere, delle organizzazioni studentesche e per i diritti umani- tenta di restituire un volto concreto alla società locale, testandone i legami complessi con la cultura “globale” e con le dinamiche politiche proprie del dopoguerra e della resistenza all’occupazione. Con molte sorprese…

Antonello Petrillo insegna Sociologia presso l’Università degli Studî Suor Orsola Benincasa di Napoli. Autore di numerose pubblicazioni, ha dato vita nel 2008 al progetto URiT (Unità di Ricerca sulle Topografie sociali), la cui esplorazione scientifica e le cui pubblicazioni investono essenzialmente i dispositivi di controllo e gestione dello spazio e dei corpi all’interno delle dinamiche globali del tardoliberalismo e le resistenze da essi generati a livello locale.

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