La Federazione del Sociale USB ha da tempo lanciato una manifestazione nazionale su alcuni temi che sono il cuore della condizione delle periferie sociali e geografiche del nostro paese: la casa innanzitutto, con l’allargamento dell’esiguo patrimonio di edilizia popolare, il reddito per combattere la precarietà, i bassi salari e la ricattabilità del posto di lavoro e la creazione di posti di lavoro pubblici per contrastare il dissesto idrogeologico e salvaguardare il territorio. A questa piattaforma iniziale si sono via via aggiunte altre questioni urgenti come la risposta alle richieste delle popolazioni colpite dai disastri naturali (terremoti, alluvioni, ecc.), l’aumento delle pensioni minime e l’abolizione della Fornero, l’abolizione delle leggi più odiose degli ultimi anni, dal Jobs Act alla Buona scuola, la lotta ad ogni discriminazione di genere.Alcuni di questi temi compaiono nel Contratto di Governo, altri come il dramma degli alloggi sono invece completamente assenti. Così come è assente la questione generale di ripristinare un clima di salvaguardia dei diritti di chi lavora che in questi anni sono andati invece pesantemente indietro. Ma il fattore chiave per capire se il nuovo governo vorrà rispondere alle aspettative suscitate e cominciare a ridurre la voragine delle disuguaglianze sociali che si è creata in questi anni è quanto sarà disposto a disobbedire ai vincoli dell’UE. Già la riscrittura del programma e la riformulazione della squadra dei ministri sono stati segnali di riallineamento e la crescente attenzione delle burocrazie europee lascia intendere che la morsa tenderà a stringersi ulteriormente.Noi siamo convinti che per ridurre le disparità sociali occorra promuovere scelte di politica sociale e del lavoro che vadano in una direzione completamente contraria a quella adottata in questi anni. Per questo consideriamo l’annunciata opposizione del Pd e dei sindacati confederali una vergognosa difesa delle scelte del passato e dei diktat dell’UE. C’è bisogno di un cambiamento vero, una radicale inversione di rotta che rimetta al primo posto gli interessi di chi lavora, di chi è sfruttato, di chi in questi anni si è visto sottrarre diritti, salario e servizi sociali ed ha visto concentrare sempre più ricchezze nelle mani di sempre meno persone.
L’omicidio di Soumayla Sacko e il ferimento di altri due nostri compagni segna un passaggio cruciale per questo governo, a pochi giorni dal suo insediamento. C’è la possibilità di dare un segnale di inversione di tendenza oppure quella di avvalorare la tesi che il clima generatosi con l’insediamento di Salvini agli Interni abbia dato la stura a questi comportamenti assassini.
Ore 14.00 Piazza della Repubblica
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