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Scene di ordinario razzismo italico


Un passeggero italiano senza visto laddove è richiesto, non puó partire. “Ma io lì ho un figlio adottivo” – “Non significa nulla, deve informarsi per tempo quando deve raggiungere un qualsiasi Paese” – “Ma io ho altri documenti che attestano che devo stare lí, tipo la prenotazione dell’albergo” – Io muoio dentro. Poi gli articolo la faccenda, con l’esempio che piú amo: “Le sto dicendo che senza visto, sarebbe un clandestino. Ha presente il caso contrario? In Italia chi entra senza documento passando per un aeroporto, viene immediatamente respinto. Per questo si usano mezzi di fortuna. Il suo caso è esattamente lo stesso, sarebbe respinto al suo arrivo” – Lui con l’espressione da italiano mediocre: “Come sarebbe CLANDESTINO?? Io vivo in un PAESE CIVILE!”
Morale: l’informazione ha veicolato queste due parole in contesti troppo posticci, tanto da svuotarne il senso reale. Il clandestino è solo il disperato, la civiltá sta solo ad ovest.
Amen.

* da Facebook

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