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Bari, operaio licenziato dopo un intervento al cuore: sciopero contro la Oerlikon

L'azienda aveva già adottato un simile provvedimento nella sede di Torino ed è stata costretta alla marcia indietro. La Fiom: "Rappresaglia contro chi denunciò pause collettive per fare pipì".

 

Dopo Torino, tocca a Bari. Un altro operaio ha ricevuto la lettera di licenziamento dopo essersi sottoposto a un intervento chirurgico. Lunedì 20 marzo i i lavoratori della Oerlikon-Graziano di Bari scioperano per quattro ore in solidarietà con Massimo Paparella, licenziato, secondo l'azienda – per "sopravvenuta inidoneità fisica".
Lo sciopero è proclamato dalla Fiom di Bari che sottolinea come, in realtà, Massimo Paparella – che ha ricevuto la lettera di licenziamento a metà febbraio al rientro al lavoro dopo un intervento cardiaco – sia il lavoratore che aveva denunciato le immotivate e ingiustificate regole delle pause collettive imposte dall'azienda. Per la Fiom il licenziamento costituisce l'ennesimo "atto unilaterale e di barbarie delle corrette relazioni industriali consumatosi nella Oerlikon-Graziano".

 

La Oerlikon insiste nella suo tentativo di logica anti – operaia.

Un esempio  negativamente drammatico del clima instaurato in questo gruppo, frutto evidente di una condizione generale di coercizione, sfruttamento, imposizione di metodi inaccettabili.

Nell’auspicio che anche in questa occasione i padroni siano costretti a rimangiarsi tutto è il caso di insistere nel dare pubblicità massima a questi episodi al fine di mantenere alta la guardia, incitare alla mobilitazione, richiamare non soltanto ad una semplice solidarietà ma al dato oggettivo del rincrudirsi della lotta di classe, i cui elementi fondamentali risultano più che mai vivi e attuali a dispetto delle disquisizioni dei teorici soloni del “siamo tutti nella stessa barca” e del “sosteniamo Marchionne perché crea lavoro”.

Marchionne crea profitto per i padroni e sfruttamento per gli operai.

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