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L’anticomunismo diventa regola delle istituzioni europee

Giovedi il Parlamento europeo ha approvato con 535 voti a favore, 66 contro e 52 astenuti la mozione di condanna dell’uso dei simboli del comunismo, chiedendo la rimozione dei monumenti che in molti paesi europei celebrano la liberazione avvenuta ad opera dell’Armata Rossa ed equiparando il comunismo al nazifascismo. Ma l’operazione messa in campo sulla spinta convergente delle destre e dei liberaldemocratici di sinistra e di centro, è più insidiosa e vergognosa di una semplice legittimazione dell’anticomunismo istituzionale in vigore in alcuni paesi dell’Europa dell’Est (Repubbliche Baltiche, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca etc.). E’ una risoluzione propedeutica ad una rimozione storica funzionale a quello “stile di vita europeo” evocato dalla Von der Leyen e all’azzeramento della storia ufficiale europea alla nascita della Ue. Una sorta di anno zero dal quale vanno eliminate, anche con la forza, tutte le dissonanze, in particolare quella comunista.

I punti D, E, F, a premessa della risoluzione, scrivono testualmente:

“D. considerando che, dopo la sconfitta del regime nazista e la fine della Seconda guerra mondiale, alcuni paesi europei sono riusciti a procedere alla ricostruzione e a intraprendere un processo di riconciliazione, mentre per mezzo secolo altri paesi europei sono rimasti assoggettati a dittature, alcuni dei quali direttamente occupati dall’Unione sovietica o soggetti alla sua influenza, e hanno continuato a essere privati della libertà, della sovranità, della dignità, dei diritti umani e dello sviluppo socioeconomico;

  1. considerando che, sebbene i crimini del regime nazista siano stati giudicati e puniti attraverso i processi di Norimberga, vi è ancora un’urgente necessità di sensibilizzare, effettuare valutazioni morali e condurre indagini giudiziarie in relazione ai crimini dello stalinismo e di altre dittature;
  2. considerando che in alcuni Stati membri la legge vieta le ideologie comuniste e naziste;

Ma il capolavoro di manipolazione e rovescismo storico, che equipara nazismo e comunismo come regimi totalitari, si palesa nei 21 punti della risoluzione, lì dove sono indicati gli impegni ai quali i governi dell’Unione Europea dovranno attenersi. Possiamo dire che sono il coronamento della tesi dello storico revisionista tedesco Ernst Nolte, il quale ha diffuso la tesi secondo cui il nazismo non doveva essere considerato come un’entità demoniaca, ma andava analizzato come un fenomeno storico, nato in contrapposizione della crisi della Repubblica di Weimar e in antitesi al comunismo sovietico. Una giustificazione del nazismo che Nolte riaffermò nel 1986 con il saggio “Un passato che non vuole passare”, dove lo storico tedesco scrisse che anche la Shoah era stata una conseguenza rispetto ai precedenti “delitti” del bolscevismo.

Se le tesi revisioniste di Nolte fino ai primi anni Novanta erano state contestate e avevano trovato opposizione anche in molti ambiti politici, storici ed intellettuali europei, con questa risoluzione il Parlamento Europeo nel 2019, fa propria la visione dell’anticomunismo storico, rinato proprio in Germania e fortissimo anche in paesi come l’Italia, dove il blocco anticomunista continua a contare su forti consensi e rilevanti sostegni. Un anticomunismo che l’Unione Europea e l’impianto neoliberale tornato egemone porta dentro il proprio dna.

Riproduciamo qui di seguito integralmente gli ultimi 15 dei 21 punti che impegnano i governi dell’Unione Europea a darne attuazione:

Il Parlamento Europeo (….) invita tutti gli Stati membri dell’UE a formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista;

  1. condanna tutte le manifestazioni e la diffusione di ideologie totalitarie, come il nazismo e lo stalinismo, all’interno dell’Unione;
  2. condanna il revisionismo storico e la glorificazione dei collaboratori nazisti in alcuni Stati membri dell’UE; è profondamente preoccupato per la crescente accettazione di ideologie radicali e per il ritorno al fascismo, al razzismo, alla xenofobia e ad altre forme di intolleranza nell’Unione europea ed è turbato dalle notizie di collusione di leader politici, partiti politici e forze dell’ordine con movimenti radicali, razzisti e xenofobi di varia denominazione politica in alcuni Stati membri; invita gli Stati membri a condannare con la massima fermezza tali accadimenti, in quanto compromettono i valori di pace, libertà e democrazia dell’UE;
  3. invita tutti gli Stati membri a celebrare il 23 agosto come la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari a livello sia nazionale che dell’UE e a sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi inserendo la storia e l’analisi delle conseguenze dei regimi totalitari nei programmi didattici e nei libri di testo di tutte le scuole dell’Unione; invita gli Stati membri a promuovere la documentazione del tragico passato europeo, ad esempio attraverso la traduzione dei lavori dei processi di Norimberga in tutte le lingue dell’UE;
  4. invita gli Stati membri a condannare e contrastare ogni forma di negazione dell’Olocausto, compresa la banalizzazione e la minimizzazione dei crimini commessi dai nazisti e dai loro collaboratori, e a prevenire la banalizzazione nei discorsi politici e mediatici;
  5. chiede l’affermazione di una cultura della memoria condivisa, che respinga i crimini dei regimi fascisti e stalinisti e di altri regimi totalitari e autoritari del passato come modalità per promuovere la resilienza alle moderne minacce alla democrazia, in particolare tra le generazioni più giovani; incoraggia gli Stati membri a promuovere l’istruzione attraverso la cultura tradizionale sulla diversità della nostra società e sulla nostra storia comune, compresa l’istruzione in merito alle atrocità della Seconda guerra mondiale, come l’Olocausto, e alla sistematica disumanizzazione delle sue vittime nell’arco di alcuni anni;
  6. chiede inoltre che il 25 maggio (anniversario dell’esecuzione del comandante Witold Pilecki, eroe di Auschwitz) sia proclamato “Giornata internazionale degli eroi della lotta contro il totalitarismo”, in segno di rispetto e quale tributo a tutti coloro che, combattendo la tirannia, hanno reso testimonianza del loro eroismo e di vero amore nei confronti dell’umanità, dando così alle future generazioni una chiara indicazione dell’atteggiamento giusto da assumere di fronte alla minaccia dell’asservimento totalitario;
  7. invita la Commissione a fornire un sostegno effettivo ai progetti di memoria e commemorazione storica negli Stati membri e alle attività della Piattaforma della memoria e della coscienza europee, nonché a stanziare risorse finanziarie adeguate nel quadro del programma “Europa per i cittadini” per sostenere la commemorazione e il ricordo delle vittime del totalitarismo, come indicato nella posizione del Parlamento sul programma “Diritti e valori” 2021-2027;
  8. dichiara che l’integrazione europea, in quanto modello di pace e di riconciliazione, è il frutto di una libera scelta dei popoli europei, che hanno deciso di impegnarsi per un futuro comune, e che l’Unione europea ha una responsabilità particolare nel promuovere e salvaguardare la democrazia e il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, sia all’interno che all’esterno del suo territorio;
  9. sottolinea che, alla luce della loro adesione all’UE e alla NATO, i paesi dell’Europa centrale e orientale non solo sono tornati in seno alla famiglia europea di paesi democratici liberi, ma hanno anche dato prova di successo, con l’assistenza dell’UE, nelle riforme e nello sviluppo socioeconomico; sottolinea, tuttavia, che questa opzione dovrebbe rimanere aperta ad altri paesi europei, come previsto dall’articolo 49 TUE;
  10. sostiene che la Russia rimane la più grande vittima del totalitarismo comunista e che il suo sviluppo in uno Stato democratico continuerà a essere ostacolato fintantoché il governo, l’élite politica e la propaganda politica continueranno a insabbiare i crimini del regime comunista e ad esaltare il regime totalitario sovietico; invita pertanto la società russa a confrontarsi con il suo tragico passato;
  11. è profondamente preoccupato per gli sforzi dell’attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici e a insabbiare i crimini commessi dal regime totalitario sovietico; considera tali sforzi una componente pericolosa della guerra di informazione condotta contro l’Europa democratica allo scopo di dividere l’Europa e invita pertanto la Commissione a contrastare risolutamente tali sforzi;
  12. esprime inquietudine per l’uso continuato di simboli di regimi totalitari nella sfera pubblica e a fini commerciali e ricorda che alcuni paesi europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti;
  13. osserva la permanenza, negli spazi pubblici di alcuni Stati membri, di monumenti e luoghi commemorativi (parchi, piazze, strade, ecc.) che esaltano regimi totalitari, il che spiana la strada alla distorsione dei fatti storici circa le conseguenze della Seconda guerra mondiale, nonché alla propagazione di regimi politici totalitari;
  14. condanna il fatto che forze politiche estremiste e xenofobe in Europa ricorrano con sempre maggior frequenza alla distorsione dei fatti storici e utilizzino simbologie e retoriche che richiamano aspetti della propaganda totalitaria, tra cui il razzismo, l’antisemitismo e l’odio nei confronti delle minoranze sessuali e di altro tipo;
  15. esorta gli Stati membri ad assicurare la loro conformità alle disposizioni della decisione quadro del Consiglio, in modo da contrastare le organizzazioni che incitano all’odio e alla violenza negli spazi pubblici e online, nonché a vietare di fatto i gruppi neofascisti e neonazisti e qualsiasi altra fondazione o associazione che esalti e glorifichi il nazismo e il fascismo o qualsiasi altra forma di totalitarismo, rispettando nel contempo l’ordinamento giuridico e le giurisdizioni nazionali;
  16. sottolinea che il tragico passato dell’Europa dovrebbe continuare a fungere da ispirazione morale e politica per far fronte alle sfide del mondo odierno, come la lotta per un mondo più equo e la creazione di società aperte e tolleranti e di comunità che accolgano le minoranze etniche, religiose e sessuali, facendo in modo che tutti possano riconoscersi nei valori europei;
  17. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alla Duma russa e ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale.

Di seguito tutti i parlamentari che hanno votato questa infame mozione, tra i quali tutti i parlamentari del PD. Pd e Lega/Fratelli d’Italia/Forza Italia hanno molto più in comune di quanto vogliano far credere in Italia. E questa ne è una ulteriore dimostrazione. Destra e Pd non sono molto dissimili. Apprezzabile il fatto che tra chi ha votato a favore non ci siano europarlamentari del M5S.

S&D: Bartolo (PD), Benifei (PD), Bonafè (PD), Calenda (PD), Chinnici (PD), Cozzolino (PD), Danti (PD), De Castro (PD), Ferrandino (PD), Gualmini (PD), Moretti (PD), Picierno (PD), Pisapia (PD), Tinagli (PD).

ID: Adinolfi Matteo (Lega), Baldassarre (Lega), Bardella (Lega), Basso (Lega), Bizzotto (Lega), Bonfrisco (Lega), Borchia (Lega), Bruna (Lega), Camponemosi (Lega), Caroppo (Lega), Casanova (Lega), Conte (Lega), Da Re (Lega), Donato (Lega), Dreosto (Lega), Grant (Lega), Lancini (Lega), Lizzi (Lega), Panza (Lega), Regimenti (Lega), Rinaldi (Lega), Sardone (Lega), Tardino (Lega), Tovaglieri (Lega), Vuolo (Lega), Zambelli (Lega).

PPE: Berlusconi (FI), Dorfmann (SV), Martusciello (FI), Milazzo (FI), Salini (FI), Tajani (FI)

ECR: Fidanza (FdI), Fiocchi (FdI), Fitto (FdI), Stancanelli (FdI).

Sarà bene segnarseli da qualche parte, perché purtroppo ci sono esponenti politici “ di sinistra”, come Pisapia, che godono di indulgenze straordinarie e periodiche catarsi sulle loro scelte del passato e adesso del presente.

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9 Commenti


  • Giordano Bruno

    Lascio una suggestione di altri tempi e altre europe: alla vittoria di Pisapia alle comunali del 2011 c’erano gli Stormy Six che cantavano “Stalingrado” in piazza Duomo.


  • Pietro Grazioli

    Si cerca in modo becero di cancellare quello che il comunismo ha dato alla costruzione di un mondo moderno libero e Pacifico, per non dimenticare il contributo di vite umane offerte per questo


  • Federico

    Nulla di nuovo ma tuttavia inquietante. Manca ovviamente il terzo incomodo, rimosso dalla falsa coscienza degli europeisti: il Liberalismo con le sue “imprese” coloniali, la schiavitù e i massacri di innocenti su scala se possibile anche più grande di quella del nazifascismo (del quale è il vero padrino). Questa U.E. ci fa schifo e prima affonda, meglio è.


  • Amadeo

    Pisapia, gia’ deputato di Rifondazione COMUNISTA.



  • FILICE

    E’ una vergogna per il PD votare una tale infamia!!!


  • Herbert Zuliani

    Finalmente,ero stufo di vedere magliette con Che Guevara e bandiere con falce e martello.Tuttora non capisco perché abbiano aspettato così tanto per equiparare il comunismo al nazifascismo.


  • Barbara di Leo

    Il Nazismo aveva come progetto la distruzione dell’umano in ogni essere umano, a partire da se stessi. Non aveva una progettualita’ di fratellanza dei popoli e di senso di giustizia per tutti. Ha applicato la scienza e la tecnologia, la destrezza dell´óperato umano per distruggere il quid di umanita’ proprio degli esseri umani. Gli ebrei in quanto popolo eletto da Dio non dovevano rivaleggiare con il popolo germanico, che si autoaffermava un idolo al posto di Dio. La persecuzione imposta agli ebrei fu la stessa imposta a Gesu’ Cristo quando gli dissero dimostraci che sei veramente Figlio di Dio. GUarda noi ti annientiamo e tu cosa fai? Il comunismo fatta eccezione per lo stalinismo era animato da una esigenza di giustizia sociale per tutti gli esseri umani. A ciascuno bisogna dare quello di cui ha bisogno. E’ stata una ideologia perfettamente in linea con i valori scaturiti dalla Rivoluzione Francese. Mettere sullo stesso piano i nazisti, pronti ad annientare il diverso da se’ in qualunque forma, e gli operai che occupavano le fabbriche perche’ volevano condizioni di lavoro rispettose della loro salute e della loro dignita’, che lottavano per un fututo migliore per tutti senza essere trattati come servi dalle classi agiate era un’orizzonte di speranza, un’utopia che aiutava gli sfruttati a lottare per un mondo migliore per tutti. I proletari russi non volevano certo lo Stalinismo! Lo Stalinismo non e’ il comunismo. Il Nazismo e’ Hitler! Non c’e’ nessuna equivalenza dei termini. State facendo una falsificazione storica e le vitteme di Hitler si rivoltano nella tomba! Peccato che Ingloriuos Bastard sia solo un film. Se si fosse potuto marchiarli con una svastica in fronte non avrebbero potuto riciclarsi come benefattori dell’umanita’ questi criminali! Invece solo le vittime dei Campi di sterminio, le poche sopravvissute portano il numero di matricola come cicatrici indelebili e riconoscibili! Von der Layen boia!!!


  • Barbara di Leo

    Leggo che Pietro Bartolo con altri esponenti del PD, nel 2019 hanno firmato una petizione promossa da Von Der Layen per mettere sullo stesso piano comunismo e nazismo e di conseguenza rimuoverne i simboli. In pratica per rimuovere i soli simboli di Falce e Martello da quei monumenti eretti per ricordare il sacrificio dei soldati dell’Armata Rossa per la liberazione dell’Europa dai nazifascisti. I simboli gia’ al bando dopo la seconda guerra mondiale come svastica e SS con i corollari e derivati , sono sempre presenti negli stadi e ovunque vi sia la presenza di movimenti neo-nazisti, quindi l’equivalenza comunismo-nazismo e’ surrettizia poiche’ nei fatti, non si e’ mai perseguita l’iconografia nazista nelle nostre citta’, mentre ora si vuole eliminare quella comunista.
    Il Nazismo aveva come progetto la distruzione dell’umano in ogni essere umano, a partire da se stessi. Il loro mito del superuomo, non era altro che la rinuncia della fragilita’, giudicata negativamente perche’ irazzionale, per diventare di ferro. La grande Razza Germanica andava fiera dei risultati raggiunti nella Scienza e nella Tecnica e metteva al primo posto come unica cifra umana “La Razionalita’’”. Ma l’uomo non e’ fatto solo di ragione, ma anche di cuore. Quello di cui I Nazisti si sono sbarazzati perche’ ne avevano vergogna. Di fatto un uomo privato del suo cuore, della sua pieta’, non e’ affatto un uomo ( o una donna). Il Nazismo non aveva una progettualita’ di fratellanza dei popoli e di senso di giustizia per tutti. Ha applicato la scienza e la tecnologia, la destrezza dell´óperato umano per distruggere il quid di umanita’ proprio degli esseri umani. Gli ebrei in quanto popolo eletto da Dio non dovevano rivaleggiare con il popolo germanico, che si autoaffermava come idolo al posto di Dio. La persecuzione imposta agli ebrei fu la stessa imposta a Gesu’ Cristo quando gli dissero dimostraci che sei veramente Figlio di Dio. Guarda noi ti annientiamo e tu cosa fai? Il comunismo fatta eccezione per lo stalinismo era animato da un´ esigenza di giustizia sociale per tutti gli esseri umani. A ciascuno bisognava dare quello di cui aveva bisogno. E’ stata un´ ideologia perfettamente in linea con i valori scaturiti dalla Rivoluzione Francese. Mettere sullo stesso piano i nazisti, pronti ad annientare il diverso da se’ in qualunque forma, e gli operai che occupavano le fabbriche perche’ volevano condizioni di lavoro rispettose della loro salute e della loro dignita’, che lottavano per un fututo migliore per tutti senza essere trattati come servi dalle classi agiate e’ un’operazione di falsificazione storica. Il comunismo era un’orizzonte di speranza, un’utopia che aiutava gli sfruttati a lottare per un mondo migliore per tutti. I proletari russi non volevano certo lo Stalinismo! Lo Stalinismo non e’ il comunismo. Il Nazismo e’ Hitler! Non c’e’ nessuna equivalenza dei termini. Le vitteme di Hitler si rivoltano nella tomba! Peccato che Ingloriuos Bastard sia solo un film. Se si fosse potuto marchiarli con una svastica in fronte non avrebbero potuto riciclarsi come benefattori dell’umanita’ questi criminali! Invece solo le vittime dei Campi di sterminio, le poche sopravvissute, portano il numero di matricola come cicatrici indelebili e riconoscibili!

    Bartolo (PD),Benifei (PD), Bonafè (PD), Calenda (PD), Chinnici (PD), Cozzolino (PD), Danti (PD), De Castro (PD), Ferrandino (PD), Gualmini (PD), Moretti (PD), Picierno (PD), Pisapia (PD), Tinagli (PD), BOIA!!!!!

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