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Catania. Contro gli esiti della mobilità a scuola, sit-in davanti la sede RAI

Davanti alla sede della Rai di Catania, “Contro gli esiti della mobilità”, si è svolto, ieri pomeriggio, un sit-in autorganizzato da docenti della scuola primaria, prevalentemente donne giunte da vari centri della Sicilia orientale. Una delegazione di insegnanti, accompagnata da agenti della Digos, è stata ricevuta, all’interno della sede Rai, dal giornalista Guglielmo Troina. L’intento del sit-in era quello di portare la protesta contro la mobilità-deportazione nel Tg regionale. Ma, non c’è stata nessuna ripresa Rai, perchè, ha spiegato Troina, è la sede Rai di Palermo che stava realizzando il servizio sulla questione, considerando che anche nel capoluogo siciliano in contemporanea si stava svolgendo una manifestazione analoga. Le docenti e i docenti, hanno continuato il sit-in con una assemblea, aperta dall’intervento della professoressa Claudia Urzì , dell’ USB , l’unico sindacato che ha partecipato al sit-in…

“Gli esiti della mobilità della scuola primaria – ha detto, fra l’altro, la Urzì – dimostrano, ancora una volta , come la legge 107 abbia condannato all’esilio migliaia di lavoratrici e di lavoratori della scuola che per più di quindici anni avevano lavorato nelle proprie terre. Una nuova questione meridionale che coinvolge, in modo particolare, una massa di lavoratrici del sud e con un’età media di 53 anni, che senza una massiccia trasformazione dell’organico, vedranno la loro carriera lavorativa terminare al Nord Italia fino alla pensione. Un dramma sociale che disgrega famiglie e spezza esperienze lavorative decennali, che dimostra come la legge 107 abbia devastato la scuola pubblica statale e ridotto le lavoratrici e i lavoratori a pedine di una mobilità coatta. Come USB chiediamo al MIUR l’eliminazione del vincolo triennale sulle assegnazioni provvisorie e un intervento straordinario che trasformi tutto ,100.000 posti ogni anno, l’organico di fatto in diritto”. All’intervento della sindacalista dell’USB Scuola Catania, hanno fatto seguito interventi di alcune docenti, che, riaffermando la condanna della mobilità coatta imposta dalla “Buona scuola” renziana e dei suoi esiti negativi, hanno proposto altri momenti di lotta a Catania e una manifestazione regionale a Palermo.

Un particolare non passato inosservato: oltre alla Digos, presenti celerini, carabinieri e vigili urbani.

 

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