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La liberalizzazione dei visti è una mela avvelenata per l’Ucraina

Il prossimo 5 aprile il Parlamento Europeo sarà chiamato ad esprimersi sulla liberalizzazione dei visti per i cittadini ucraini. Ciò ha acceso un intenso dibattito tra chi sia favorevole e chi contrario al provvedimento

Circa tre anni fa durante i fatti di EuroMaidan il Presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella si presentò in piazza e dal palco tenne un comizio ad una folla che sventolava numerosi vessilli nazisti. Il suo discorso può essere sintetizzato come un'offerta di pieno appoggio ai manifestanti a cui indicava chiaramente cosa avrebbero dovuto fare e chi sarebbe dovuto essere il leader (Julia Timoshenko, all'epoca in prigione per reati di corruzione), in cambio prometteva la liberalizzazione dei visti verso l'Europa. Ora sembrerebbe giunta l'ora di onorare le promesse.

Gli argomenti di chi è contrario alla misura solitamente sono: l'avvio di forti ondate migratorie, il fatto che venga premiato un paese che massacra il suo popolo, il rischio che tanti dei nazisti che hanno compiuto orrendi crimini possano entrare in Europa e fare lo stesso, ecc. Tutto vero. Ma in realtà la liberalizzazione dei visti è estremamente positiva, sia per una valutazione di carattere generale legata alla libertà di movimento degli uomini, che per un motivo tattico: questo provvedimento potrebbe rapidamente distruggere l'Ucraina.

Da tre anni il Governo di Kiev sta conducendo una guerra spietata che ha provocato più di 10mila vittime. In Ucraina il servizio militare è obbligatorio e molti ragazzi disertano pur di non andare a uccidere e farsi uccidere dai propri fratelli, ma per loro è assai difficile riuscire a sfuggire alle grinfie della repressione; per costoro l'unica salvezza è scappare all'estero, ma ciò non è agevole avendo le frontiere chiuse. Se questi ragazzi potessero andare liberamente in Europa, presto l'esercito ucraino non avrebbe più nessuno da mandare al fronte.

L'Ucraina vive una profonda crisi economica dalla quale non ha speranza d'uscire, ma la crisi è anche demografica, è il quarto paese al mondo per decremento della popolazione. Con la liberalizzazione dei visti buona parte della forza lavoro ucraina si riverserebbe nella UE, riducendo il potenziale produttivo del paese. In definitiva, accelerando la crisi.

La liberalizzazione dei visti potrebbe quindi essere fatale per l'Ucraina, in questa prospettiva va auspicata.
 

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