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Firenze. La lotta di Notre Dame des Landes in via del Leone

18, iniziativa al Leone sulla lotta contro la costruzione di un aeroporto internazionale a Nantes, in Francia. Ci sembra interessante discuterne viste le recenti conferme di quanto potrebbe accadere a livello locale a Firenze.

Alle 18 incontro con due compagni, presenti nel movimento che si batte contro la costruzione del nuovo aeroporto e ciò che questo comporta per la popolazione.

Proiezione di filmati e discussione

Alle 20,30 apericena

Di seguito due brevi articoli con informazioni sul tema. Il primo dal sito del coordinamento di Notre Dames Des Landes

NOTRE-DAME-DES-LANDES: L’ABBANDONO: PER OGGI!

Direzione abbandono definitivo del progetto!

Prepariamo l’evento per quest’estate fra la prima e la seconda tappa: la prima tappa nella quale siamo riusciti a ritardare i lavori, senza però ottenere l’abbandono definitivo. La seconda mira all’ abbandono definitivo del progetto, punto cruciale della nostra lotta.

Abbiamo resistito su tre punti

1: Sull’occupazione della zona!

Dopo il seismo dell’autunno 2012 e l’ operazione Cesare,contadini resistenti, nuovi residenti, cittadini molto attivi, tutti insieme abbiamo preservato il territorio della ZAD (Zona di sviluppo rinviato). grazie a« Sème ta ZAD » e « COPAIN »; la vita ha potuto continuare, progetti agricoli perenni sono nati, sulla fattoria di Bellevue e sulle terre minacciate. Diversi studi in loco, come quelli realizzati dai Naturalisti in lotta, hanno arrichito la nostra perizia e l’AGO-VINCI ha dovuto rinunciare alle sue proposte di Compenso. Certi legami si sono rinforzati, la ZAD è più popolata e dalla primavera 2014, le terre sono coltivate come non mai. L’esito della manifestazione del 22 febbraio ha dimostrato l’importanza del sostegno per la difesa del territorio, sia dalla parte dei contadini che da quella dei cittadini.

La mobilitazione per Saint Jean du Tertre ha salvato la fattoria e dato garanzie per il futuro.

 

2:Sul piano giuridico
In settembre 2013, la Commissione delle petizioni à Bruxelles, ha deciso di mantenere la raccolta di petizioni. I portatori del progetto volevano di nuovo svuotare la Zona di sviluppo rinviato, ma le ordinanze autorizzando i lavori sono arrivati solo alla fine di dicembre 2013: forse perché il prefetto era cosciente della fragilità giuridica… Sono state contestati subito. Le diverse procedure che riguardano le misure d’espropriazioni – Ricorso al Tribulale amministrativo, al Consiglio dello Stato e in Cassazione– si proseguono tenacemente. Siamo stati appena informati che la Commissione europea ha lanciato una procedura contro la Francia, per frazionamente del dossier ed insufficienza dello studio sull’ impatto ambientale globale.

3 : Sul piano politico

Se al livello regionale, i portatori del progetto non sono stati  intrigati sulle loro basi(sbagliate), al livello nazionale i politici non possono più ignorare questo dossier. 28 giorni di sciopero della fame in maggio 2012: tale è il prezzo pagato per ottenere un accordo politico di prim’importanza dal Partito socialista: nessun’espulsione prima della conclusione degli accordi.

Jean-Marc Ayrault , quando era ancora Primo Ministro, ha ufficializzato la decisione di non iniziare i lavori prima che siano depositati tutti i ricorsi. (forse non avrà avuto un’alt’alternativa). Questa posizione è stata confermata  dal PS e EELV, durante le elezioni comunali in marzo a Nantes e Rennes. Poi, è stata ripresa da Ségolène Royal, diventata ministro dell’ambiente. La volontà politica di rispettare le procedure giuridiche è uno primo passo. Aspettiamo tenacemente e serenamente, senza rinunciare a niente, che i ricorsi siano  inquadrati al livello nazionale e europeo. Per esempio: la legge che riguarda l’acqua e l’autorizzazione della destruzione delle specie prottete.

Se non è proprio una vittoria definitiva, i ritardi dei lavori sono positivi. Significa che questo progetto è veramente obsoletto in base alle nuove conoscenze sia scientifiche che legislative.

Dobbiamo però ottenere l’abbandono definitivo!

Solo questo, permetterà: – ai  contadini e ai residenti della zona di sviluppare nel futuro, progetti duraturi

– all’attuale aeroporto di Nantes-Atlanque di beneficiare di un servizio ottimizzato, se un giorno diventa neccessario.

Conforterà la determinazione e la speranza di tutti quelli che lottano contro i Grandi progetti inutili e imposti, divastatori di terre, di biodiversità, di risorse acquatiche o fossili, e che divorano i contributi pùbblici!

Prima del raduno sulle terre di Bellevue a Notre Dame des Landes il 5 e il 6 luglio 2014, carovani di convergenza partirano da diversi posti emblematici di Francia e diversi eventi saranno organizzati. Andiamo numerosi  per accompagnarli!

2012: abbiamo detto: la lotta è per oggi.

2013: Sempre presenti, sempre resistenti, più legittimi che mai.

2014; osiamo dire: l’abbandono è per oggi!

Oggi dobbiamo vincere! La vittoria definitiva è alla misura dei nostri sforzi!

Facciamo del raduno 2014 una nuova mobilitazione eccezionale!

Coordinazione degli oppositori al progetto dell’aeroporto: 50 gruppi (associazioni, sindacati e movimenti politici

Il secondo dal sito ZAD, territorio occupato da attivisti nel quale dovrebbe sorgere il nuovo aeroporto:

Per i pianificatori la ZAD é la Zone d’Aménagement Différé (Zona di Pianificazione Differita); per noi é la Zona dA Difendere : un pezzo di campagna a qualche kilometro da Nantes (Bretagna) che dovrebbe, per coloro che prendono le decisioni, lasciare il posto ad un aeroporto internazionale.

Il loro progetto consiste nel costruire una piattaforma economica “Grand’Ovest” d’importanza internazionale tra Nantes e Saint-Nazaire, che formerebbero una sola e grande metropoli. La realizzazione di questa grande metropoli richiede un controllo del cielo, del mare e della terra attraverso la sostituzione dell’attuale aeroporto di Nantes con un nuovo aeroporto a Notre-Dame-des-Landes, ma anche grazie all’ingrandimento del porto di Saint-Nazaire, la costruzione di nuove strade e autostrade..

I desideri che ci hanno spinto a venire a vivere sul territorio previsto per l’aeroporto sono molteplici : abitare su un territorio in lotta, che permetta di essere vicini⋅e delle persone che si oppongono da 40 anni a questo progetto e poter agire durante i lavori; approfittare degli spazi lasciati all’abbandono per imparare a vivere assieme, a coltivare la terra, ad essere più autonomi di fronte al sistema capitalista.

da http://viadelleone.noblogs.org/

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