Bisogna restaurare l’odio di classe. Perché loro ci odiano, dobbiamo ricambiare.
Loro sono i capitalisti, noi siamo i proletari del mondo d’oggi: non più gli operai di Marx o i contadini di Mao, ma “tutti coloro che lavorano per un capitalista, chi in qualche modo sta dove c’è un capitalista che sfrutta il suo lavoro”.
A me sta a cuore un punto. Vedo che oggi si rinuncia a parlare di proletariato. Credo invece che non c’è nulla da vergognarsi a riproporre la questione.
E’ il segreto di pulcinella: il proletariato esiste. E’ un male che la coscienza di classe sia lasciata alla destra mentre la sinistra via via si sproletarizza.
Bisogna invece restaurare l’odio di classe, perché loro ci odiano e noi dobbiamo ricambiare.
Loro fanno la lotta di classe, perché chi lavora non deve farla proprio in una fase in cui la merce dell’uomo è la più deprezzata e svenduta in assoluto?
Recuperare la coscienza di una classe del proletariato di oggi, è essenziale. E importante riaffermare l’esistenza del proletariato. Oggi i proletari sono pure gli ingegneri, i laureati, i lavoratori precari, i pensionati. Poi c’è il sottoproletariato, che ha problemi di sopravvivenza e al quale la destra propone con successo un libro dei sogni.
Edoardo Sanguineti
Genova, gennaio 2007
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Giuseppe Cosenza
Non avete conosciuto lo sfruttamento sul lavoro, l’emarginazione politica, economics e Sociale, non abete capito come chi si occupa dei beni pubblici li usa per suo interesse personale, non avete capito che il “dottore” non vi cura la malattia per continuare a vendervi le sue medicine… Non avete capito e non conoscete per questo non avete odio di classe. E chi vi sfrutta potrebbe portare una divisa qualsiasi, compresa quella del compagno di sinistra estrema o del sindacalista impegnato. La classe del proletariato non è più solo operaia , così come lo frutta ore non è più solo capitalista.
pietro
Breve commento : L’articolo di Sanguineti è importante, è necessario distinguere l’odio di classe dall’odio individuale. quest’ultimo non ha senso se non è inquadrato all’interno di una riflessione che individua il vero nemico del proletariato nella sua visione a 360 gradi.