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Escandescenze

Dava in escandescenze… E si liquida così.
Troppo facile.
In una frase, fredda, spietata, si liquida una VITA, un’affettività, un mondo fatto dei tanti piccoli o grandi momenti unici che caratterizzano ogni esistenza. Ogni VITA.
In due parole si tenta di mettere una pietra tombale sulla verità.
E si sta dicendo che quella VITA non contava nulla, o poco di più.
Troppo facile… Ma non si può.
La VITA e’ il bene più prezioso, da difendere, tutelare, proteggere.
Così come la dignità. Dei vivi… E dei morti.
I morti. Quelli scomodi.
Quelli che nell’immaginario collettivo ‘se la sono cercata’. Quelli, tanti troppi, che sono morti ‘per colpa loro’.
E così ci si mette a posto la coscienza e si va a dormire tranquilli… Che tanto a noi non succederà mai.
‘Povero disgraziato’ per riprendere le parole di uno dei tanti personaggi illustri che voleva contribuire a liquidare un omicidio di Stato tra i più terribili come quello di Federico, come morte per droga.
Troppo facile.
Il tentativo di cancellare una realtà scomoda, di cancellare con un solo gesto la verità.
In nome di interessi superiori che faccio sempre più fatica a comprendere.
Riccardo Magherini, come mio fratello Stefano, non è morto perché drogato.
Non è morto perché dava in escandescenze.
La realtà e’ molto più semplice, e molto più terribile.
La sua VITA e’ terminata mentre chiedeva aiuto a chi avrebbe dovuto tutelarlo.
Mentre era inginocchiato davanti a loro e gridava disperatamente ‘aiutatemi sto morendo’.
Ed e’ morto.
Tutto terribilmente semplice e chiaro.
E sul suo povero corpo i segni indelebili di quella notte, di quell’incontro.
Credo non ci sia altro da aggiungere…
Se non che mi ha emozionata, in questi giorni, poter essere vicina alla famiglia di Riccardo, conoscere i suoi amici… E capire, per loro tramite, chi era Riccardo. E quanto ha lasciato in ogni persona che ha fatto parte della sua VITA.
E il vuoto, incolmabile.
E la disperazione per quella morte assurda.
Tutto il resto solo ipocrisie.

* da un commento Facebook

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