Nunzio D’Erme, scrive il giudice, andava arrestato “per la figura carismatica che ha e per il possibile inquinamento delle prove”. Si capisce, è un attivista politico indagato per “resistenza a pubblico ufficiale”, può far credere a un po’ di ragazzi che questo mondo non è il migliore possibile. Insomma, Nunzio è un uomo “di peso”.
Se invece sei presidente del consiglio in carica, e hai un padre indagato per “bancarotta fraudolenta”, il pericolo di “inquinamento delle prove” non è nemmeno ipotizzabile…
Chi lo fa rischia l’accusa di “resistenza a pubblico ufficiale”…
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