Al di qua scrutiamo il mare,
ne respiriamo il profumo,
ne assaporiamo i sapori.
Ci immergiamo, spavaldi
per poi riemergere, felici,
delle nostre illusioni
L’unica incertezza
quella linea di demarcazione tra cielo e mare
e la curiosità sul nome, all’occorrenza
di quel lembo di terra all’orizzonte.
Banalità.
Nulla di più.
Così ci rituffiamo nell’ignavia,
schizzata appena appena
dall’acqua santiera della cognizione e del sapere.
Al di là di quella linea
altri uomini, donne e bambini
Volti e nomi sconosciuti che scrutano il mare,
assaporandone la possibilità
respirandone la speranza
a pagamento
Raccolgono una sfida vitale
quell’unico tentativo
che non ha vincitori
ma solo sogni spezzati a metà.
proprio qui, al centro del mare
dove la scia del pietismo artificiale
e i bla bla di circostanza
seguono la tragica scia
dell’ennesimo cargo inghiottito dal mare.
Non al di qua, non al di là
dell’indifferenza
e di quella linea di confine
in precedenza disegnata
ma esattamente al centro
dove un tempo albergava il nostro cuore.
* 2003
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