Lo scorso 26 giugno, mentre era in corso una dura sollevazione di una parte della polizia per ottenere un miglioramento delle condizioni salariali e lavorative, che forze reazionarie interne ed internazionali hanno cercato di trasformare in un tentativo di colpo di stato, il Presidente dello Stato Plurinazionale di Bolivia Evo Morales affermava in un comizio nella città di La Paz: “Sono sicurissimo, sorelle e fratelli, che non passeremo dalla dittatura militare a quella della polizia, non succederà, perché il popolo, con tutti i suoi settori, è lì per difendere la sua democrazia, il suo processo di cambiamento”.
La positiva soluzione della vicenda e la sconfitta dei propositi di destabilizzazione messi in atto da parte delle forze oligarchiche e imperialiste danno ancora una volta ragione alle parole del Presidente Aymara sulla forza inarrestabile del processo rivoluzionario che avanza nel paese.
Il Vicepresidente Alvaro Garcia Linera è tornato ieri a Cochabamba sulla vicenda, precisando che stanno emergendo nuove informazioni su riunioni segrete e incontri clandestini che hanno svolto alti membri di partiti di destra con alcuni settori della polizia, per lanciare una mobilitazione violenta con l’intento di realizzare un vero e proprio colpo di Stato.
Ma l’atteggiamento “prudente, tollerante e paziente” del Governo, insieme alla grande mobilitazione sociale dei cittadini ha spento le velleità reazionarie e impedito il verificarsi di un “olocausto”.
La Rete dei Comunisti saluta questa nuova fondamentale vittoria contro le forze della reazione e si pone come sempre a fianco del Governo di Evo Morales e dell’alleanza dell’ALBA, che anche in questa pericolosa e difficoltosa vicenda hanno saputo preservare e rilanciare il forte processo di cambiamento, di autodeterminazione e di transizione al socialismo che avanza nei paesi della Nuestra America nel XXI secolo.
* Rete dei Comunisti
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa