In queste ore lo stato sionista d’Israele sta intensificando la sua criminale “punizione collettiva” contro il popolo palestinese nella striscia di Gaza. L’esercito israeliano sta eseguendo le nuove direttive del governo Netanyahu le quali puntano ad assestare un duro colpo non solo ad Hamas e all’accordo di unità nazionale palestinese, ma ad infliggere ulteriori lutti e sofferenze alla popolazione palestinese di Gaza, Cisgiordania e degli stessi territori occupati nel ’48.
L’operazione Protective Edge già conta al suo attivo un numero rilevante di morti tra cui moltissimi bambini. Nessun obiettivo viene scartato dai raid. Anzi, dalle cronache quotidiane, registriamo un particolare accanimento bellico contro scuole, acquedotti e quel minimo di strutture civili che ancora restano in piedi nella striscia di Gaza.
Ancora una volta – quindi – la preponderante macchina di guerra israeliana si affida allo strumento della vera e propria rappresaglia indiscriminata potendo contare, soprattutto, sull’appoggio delle diplomazie occidentali e sulle complicità politiche, economiche e militari che, con maggiore o minore continuità, sostengono la politica espansionistica e neo/colonialistica dello stato sionista d’Israele.
Contro tutto ciò occorre reagire fermamente denunciando questa rinnovata aggressione israeliana, la quale – come al solito – mette sotto i piedi e rende carta straccia i già limitati accordi precedenti che pure hanno sempre favorito gli interessi espansionistici di Tel Aviv.
Mai come ora ogni equidistanza tra aggressori ed aggrediti ed ogni assurda equiparazione tra i primitivi e rudimentali strumenti di difesa dei palestinesi e la mastodontica macchina di guerra israeliana, si configura come una aperta complicità con gli aggressori e con i loro sponsor occidentali.
Con questa attitudine politica e militante la Rete dei Comunisti invita a partecipare alle mobilitazioni indette in molte città italiane a sostegno della resistenza palestinese a Gaza ed in tutti i territori occupati.
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