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Roma. Contro il Giubileo degli affari, costruiamo l’alternativa al modello Gualtieri

CONTRO IL GIUBILEO DEGLI AFFARI

Costruiamo l’alternativa popolare, autonoma e indipendente al modello Gualtieri

Giovedì 5 dicembre ore 18 ai Magazzini Popolari di Casal Bertone (Via Baldassarre Orero 61)

Avvicinandoci all’inizio del Giubileo, la città di Roma sta diventando sempre più invivibile per chi la abita: ore infinite di traffico in auto o sui mezzi pubblici, affitti e prezzi delle case che salgono vertiginosamente, lavori sempre più precari e sottopagati in appalto e subappalto, liste d’attesa infinite per la sanità pubblica e per i servizi essenziali. Roma è diventata una città dove progettare una vita dignitosa e immaginare un futuro sembrano diventati un’impresa impossibile.

Questa condizione è figlia delle passate amministrazioni che, dal centrosinistra al centrodestra, passando per l’intermezzo del Movimento Cinque Stelle, negli ultimi trent’anni hanno tagliato, privatizzato, esternalizzato i servizi e piegato lo sviluppo e la gestione della città alle logiche dei privati.

La giunta Gualtieri continua esattamente su questo modello ma facendo un salto in avanti, premendo sull’acceleratore per l’occasione del Giubileo e del PNRR. Un modello commissariale e di governance che non sta trovando nessuna vera opposizione nell’assemblea capitolina e che anzi dialoga senza difficoltà con il governo Meloni per la gestione delle risorse di oltre 4 miliardi per il Giubileo. Un modello che sta provocando profonde trasformazioni, plasmando la città in funzione della rendita e del profitto, con ricadute gravissime per i suoi abitanti e per tutti i pendolari che vi lavorano.

Gualtieri ha già mostrato quali sono le sue priorità e il modello di governance che intende applicare: la speculazione urbana e la realizzazione di progetti impattanti come il Nuovo Stadio della Roma e l’inceneritore a Santa Palomba che sono decisi dentro la partnership tra pubblico e privato in cui a “pesare” maggiormente sono ovviamente gli interessi e le occasioni di profitto per i soggetti privati e gli investitori internazionali, realizzati sulle spalle degli abitanti. La modifica del Piano Regolatore Generale (delle NTA), in iter di approvazione, servirà proprio a consentire una maggiore possibilità di cementificazione tramite una vera e propria deregolamentazione. Proprio su alcune di queste “grandi opere” il Sindaco Gualtieri non esita a utilizzare i poteri di Commissario Straordinario per il Giubileo per bypassare qualsiasi processo democratico di coinvolgimento della cittadinanza, mentre stenta a farlo per chiedere misure urgenti come il blocco degli sfratti (invocato persino dal Papa) che stanno vertiginosamente aumentando a causa della pressione turistica. Al contrario, si invoca il Giubileo per attaccare il diritto di sciopero e chiedere ai sindacati di sottoscrivere un protocollo per il “non-sciopero” nei periodi che si prevedono più nevralgici dal punto di vista delle presenze, in totale continuità con le precettazioni tanto sostenute dal Ministro Salvini.

Proprio il turismo, d’altronde, è il settore su cui sono concentrati molti investimenti nei cantieri del centro città, raccontato come una opportunità di sviluppo imperdibile per la città. In realtà, questo settore economico è a bassissimo valore aggiunto e non apporta nessuna ricchezza per chi abita e lavora dentro la città, come ben dimostrano i salari di chi è impiegato nell’indotto turistico. Questo sta causando la creazione di quella che viene definita “città vetrina” con effetti a catena disastrosi quale l’aumento vertiginoso degli affitti o l’introvabilità degli stessi a causa della priorità data alle locazioni brevi, l’espulsione dei ceti popolari verso quartieri sempre più periferici e un carico sempre più pressante sulle infrastrutture urbane (dai trasporti alla sanità).

La giunta si è fatta poi promotrice di misure antipopolari come la ZTL Nuova Fascia Verde che dimostrano un chiaro connotato di classe e che niente hanno a che vedere con una visione di sostenibilità ambientale, soprattutto se le accostiamo al vergognoso rialzo del costo del biglietto del trasporto pendolare e alle continue emergenze ambientali che si susseguono a causa dell’abbandono e della gestione dei rifiuti.

Ci appare chiaro come la realizzazione di questo modello di governo urbano non possa che avvantaggiarsi di norme come quelle contenute nel DDL Sicurezza 1236 (ex 1660, che sta proseguendo il suo iter al Senato) o di proposte come quelle di modifica costituzionale depositate sia da parte del Partito Democratico sia da parte di Fratelli d’Italia per conferire alla città di Roma diverse materie attualmente in capo a Stato e Regioni. Realizzando quindi uno specifico processo di autonomia differenziata, con buona pace della opposizione al DDL Calderoli rappresentata dallo stesso Partito Democratico sul piano nazionale.

Anche a fronte di un quadro così ostile e complesso, sappiamo bene che in questa città sono presenti realtà e organizzazioni che in questi anni non si sono mai arrese e hanno continuato a contrastare questo modello basato sul profitto, strappando importanti conquiste con la lotta e senza scendere a compromessi. Riteniamo dunque importante confrontarci con queste stesse realtà sugli scenari che si aprono e quali prospettive darci.

Crediamo sia infatti centrale costruire un’alternativa a questo modello fallimentare, un campo autonomo e indipendente che rimetta al centro gli interessi dei settori popolari, che indichi la necessità di una città pubblica, per la tutela del diritto alla casa, per condizioni di lavoro dignitose, per la ripubblicizzazione e il finanziamento dei servizi pubblici. Un’alternativa che prenda forma nel conflitto sociale della città e che sappia contrastare, anche tramite il controllo popolare, le politiche speculative connesse con l’evento del Giubileo.

Lo vogliamo fare fuori dai compromessi della giunta Gualtieri, della giunta Rocca e del Governo Meloni che oramai agiscono come partito unico della speculazione, delle privatizzazioni e del cemento, della guerra e della complicità con il genocidio in Palestina.

In avvicinamento alla manifestazione del 7 dicembre al Campidoglio, come Potere al Popolo proponiamo un momento di discussione e dibattito per giovedì 5 dicembre ore 18 ai Magazzini Popolari di Casal Bertone (Via Baldassarre Orero 61). Si invitano a partecipare tutte le realtà che pretendono un cambio radicale di questo modello di città.

Intervengono: Movimento per il diritto all’abitare, Unione Sindacale di Base, Coordinamento Si al Parco Si all’Ospedale No allo Stadio, ASIA, Osvaldo Costantini (Antropologo Sapienza), Ecoresistenze, Comitato No corridoio Roma – Latina, Cambiare Rotta, Comitato Roma XII Beni Comuni, Donne de Borgata, OSA

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