In Bolivia si sta consumando l’ennesimo colpo di Stato manu militari del continente. Con la rivolta della polizia e il tradimento dei militari ai danni del governo democraticamente eletto pochi giorni orsono, in America latina si vuole ancora una volta annullare il mandato popolare per un miglioramento delle condizioni di vita generali.
I governi Morales che si sono succeduti a partire dal 2006 hanno avuto un enorme impatto sul benessere delle classi meno abbienti del paese, promuovendo una crescita sostenibile e ridistribuendo in maniera più equa le risorse fra tutte le fasce della popolazione.
Per la prima volta nella storia dall’invasione spagnola, le comunità indigene hanno trovato dignità e rappresentanza anche nelle istituzioni governative, producendo un corto circuito nella volontà di potere di quella “borghesia bianca” che si era arricchita con lo sfruttamento delle ingenti risorse naturali, nonché di quelle umane, sottratte al loro controllo con le vittorie elettorali del Movimento per il socialismo.
Ma è proprio al ripristino di questa volontà che mira l’infedeltà mostrata da settori dell’esercito nei confronti del popolo boliviano, messo sotto durissimo attacco da quelle proteste che da tre settimane a questa parte sfociano in aperta violenza proprio nelle zone dove la propaganda yankee trova maggiore appoggio.
Il golpe in scena in Bolivia è solo l’ultimo atto di una strategia nordamericana, in rappresentanza degli interessi delle grandi multinazionali, che punta alla destabilizzazione delle esperienze che nella Regione si pongono in aperto conflitto con i voleri dei mercati di profitto a tutti i costi, come i casi del Venezuela, del’Ecuador, dell’Argentina o della repressione cilena in atto in questi giorni, insegnano.
Di fronte a tutto ciò, chiamiamo alla mobilitazione tutte le forze progressiste e democratiche, le organizzazioni politiche, i collettivi, i sindacati conflittuali, i singoli o chiunque riconosca l’importanza del sostegno e della solidarietà internazionalista al popolo boliviano e al suo rappresentante scelto Evo Morales in questi momenti di dura lotta.
Per combattere l’imperialismo, è necessario difendere gli elementi di democrazia socialista in tutti i paesi progressisti dell’America latina e consentire così il rafforzamento del controllo del potere da parte del popolo.
Per questo, è indetto un presidio sotto l’ambasciata boliviana a Roma per il prossimo mercoledì 13 novembre, alle ore 16:00 in via Civitavecchia 1.
Primi firmatari:
Usb – Unione Sindacale di Base
Rete dei Comunisti
Osa – Opposizione Studentesca d’Alternativa
Noi Restiamo
Magazzini Popolari Casal Bertone
Partito Comunista Italiano
Potere al Popolo!
Federazione Giovanile Comunista Italiana
Contropiano
Coniare Rivolta
Associazione e rivista NUESTRA America
Capitolo italiano della Rete di intellettuali in difesa dell’umanità
Circolo di Roma dell’Associazione Italia Cuba
Partito della Rifondazione Comunista
Patria Socialista
Casa del popolo Giuseppe Tanas
Comitato Palestina nel Cuore
Comunità palestinese di Roma e del Lazio
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