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Riaprire l’Irisbus, riaprire le fabbriche

All’assemblea erano presenti a centinaia di persone (oltre 300) tra: operai dell’Irisbus della Valle Ufita, della Fiat di Melfi, Pomigliano D’Arco e Cassino, della Sevel di Termoli, della Richard Ginori di Firenze, della Ergom, della Rimaflow di Trezzano sul Naviglio, delle società partecipate della Regione Campania, dell’Alitalia, della Marcegaglia, della Ex Esplana Sud di Nola, lavoratori di ospedali in dismissione come il Maresca di Torre del Greco ed altri ancora; cittadini; rappresentanti sindacali della Fiom, della Rete 28 Aprile, dell’Unione Sindacale d Base, della Cub, dei Cobas, dell’Usi, dell’Sll; alcuni tecnici progressisti, esponenti della società civile (Chiesa, Barbato) e della sinistra sindacale (Cremaschi); rappresentanti delle amministrazioni locali (alcuni sindaci del comprensorio) e nazionali (due eletti in Parlamento del Movimento 5 Stelle), diverse organizzazioni politiche (Prc, Rete dei Comunisti, Carc, Sinistra Critica, Pcl)
Inoltre decine sono stati i messaggi di saluto e di condivisione dell’iniziativa giunti da ogni parte del paese.
Le numerose adesioni e la grande partecipazione all’assemblea non hanno consentito, per motivi di tempo, a tutti di intervenire, per tale motivo la presidenza ha deciso di dare la precedenza ai rappresentanti delle lotte in corso e di lasciare in coda interventi di esponenti della società civile, rappresentanti istituzionali e in ultimo delle organizzazioni politiche.
Tutti gli intervenuti oltre a socializzare le loro esperienze vertenziali e rivendicative si sono favorevolmente espressi a favore di un più avanzato coordinamento delle lotte, hanno stigmatizzato le politiche economiche e sociali del governo e dell’Unione Europea ed hanno avanzato l’esigenza di una ripresa di una forte mobilitazione sul piano territoriale ed anche, nel prossimo periodo, a Roma a ridosso dei palazzi del governo.
L’Assemblea ha rilanciato la battaglia per la riapertura dello stabilimento Irisbus proponendo la costruzione di un Tavolo permanente che organizzi la mobilitazione ed elabori le misure concrete atte a rimettere in produzione un bene utile all’intera collettività, composto da operai, tecnici e rappresentanti istituzionali che dichiarano la loro vicinanza agli obiettivi dei lavoratori e alla difesa dei beni comuni.
L’Assemblea ha inoltre fatto propria la proposta del Comitato Immigrati di costruire per la giornata di venerdì 19 aprile, a Napoli, una grande manifestazione di tutti i movimenti sociali e delle vertenze in atto per difendere  posti di lavoro, conquistare  nuova occupazione, garanzia del salario e un deciso stop a tutti i processi di privatizzazione e dismissione delle aziende nell’area metropolitana napoletana ed in tutta la Campania.  L’ Assemblea riconosce in questa proposta un altro passo concreto per la costruzione del coordinamento delle forze e la generalizzazione organizzata delle mobilitazioni.
Il Comitato No Debito di Napoli si impegna per la concretizzazione materiale di questi appuntamenti e si attiverà per costruire una mobilitazione la più unitaria e diffusa nei posti di lavoro, nei territori e nell’insieme della società.

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