Un brevissimo intervento può essere a volte davero prezioso. Questo, pubblicato dai compagni di CortoCircuito di Firenze, presenta addirittura una doppia valenza.
Dà infatti informazioni chiare sulla filiera di poteri “locali” che hanno portato Renzi sul trono del Pd e sulle rotture avvenite dentro quelle filiere.
Ma in seconda battuta pone il problema “epistemologico” di come vada intesa l’attività rivoluzionaria nel suo insieme. L’analisi del nemico è vista qui come base indispensabile, precondizione necessaria dell’iniziativa politica. Si può infatti agire conflittualmente in molti modi. E magari “reagire” anche molto conflittualmente, ma se si ignorano le caratteristiche fondamentali dell’avversario – i suoi punti forti, le sue debolezze, i mutamenti anche destabilizzanti che avvengono al suo interno – ci si muove come un cieco contro un pugile professionista.
SI immagina spesso, nella sinistra più antagonista, l’avversario di classe come un “dato”, come una macchina di sfruttamento e repressione sostanzialmente stabile, occhiuta e parecchio infame. Tanto che sarebbe inutile studiarla, analizzandone le trasformazioni, i conflitti interni, le strategie, cogliere il tempo, anticiparne le mosse.
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Pubblichiamo questo prezioso ed interessante commento inviatoci da un compagno fiorentino che ringraziamo vivamente per il contributo:
La crisi non cambia solo i rapporti di forza tra le diverse classi, ma anche quelli interni ad una stessa classe. Bisogna essere ciechi per non vedere il terremoto avvenuto a Firenze all’interno dei poteri forti dal 2008 in poi.
Un’azienda come la Btp (Baldassini Tognozzi Pontello) che dominava ogni tipo di cantiere è fallita. Essa si collegava al Credito cooperativo fiorentino di Verdini, il quale aveva un evidente asse con il Monte dei Paschi di Siena (Mps). Il primo è fallito, il secondo profondamente ridimensionato.
Da Mps partivano una serie di cordate che controllavano alcuni nodi focali dell’economia toscana.
Lungo queste cordate economiche trovavi le cordate politiche dominate dal Pd Bersaniano e D’Alemiano. La Coop entrava in ognuno di questi affari, una vera e propria cassa dispensatrice di commesse e sponsor. Vicepresidente della giunta toscana Rossi era Stella Targetti, figlia dell’imprenditore omonimo proprietario dell’azienda Targetti con cui la Fiom fiorentina (colonna portante dei “camussiani” tra i metalmeccanici, ndr) aveva un asse, nemmeno troppo dissimulato, e rotto con il recente riavvicinamento a Renzi.
Oggi la Targetti ha dichiarato esuberi, con l’apertura dei contratti di solidarietà. Con il crollo dell’edilizia, il ridimensionamento del consumo al dettaglio e la contrazione finanziaria. Btp, Mps e Coop hanno dovuto cedere il passo alla meccanica di precisione, al settore chimico-farmaceutico e soprattutto al polo della moda.
Il settore della pelletteria e delle scarpe italiano è uno di quelli che sta reinternalizzando più produzione a livello mondiale in termini percentuali. E Firenze ne è uno dei principali poli di attrazione. Il brand “Firenze” vuol dire nuovi ricchi in arrivo lungo le vie turistiche da India, Cina, Russia. Il capitale francese del gruppo Kering (Gucci ecc.) spopola in tutta la provincia e compra Ginori.
La Bassilichi inizia a mangiarsi appalti e fette di mercato, Ferragamo dona 600.000 euro agli Uffizi, Prada annuncia l’apertura di un magazzino su Firenze, Versace sposta il magazzino tessuti dal Veneto a Scandicci.
Aziende in odor di camorra si mangiano un appalto edile dopo l’altro e la Lega Coop alla fine deve subordinarsi a questo nuovo asse di potere.
Nuovi padroni dell’economia e quindi nuovi padroni della politica. Renzi è l’uomo portato da questo cambiamento.
Quando Rossi deve fare un rimpasto “renziano” della sua giunta, espelle dalla giunta la sinistra ma anche Stella Targetti.
Oggi Bassilichi è il nuovo presidente della Camera di Commercio fiorentina. I renziani spodestano ovunque i bersaniani. Firenze è la loro culla e ora entrano anche in contrasto con il Pd pisano di Filippeschi perché vogliono più traffico aereo sull’aeroporto di Firenze.
E si capisce perché.
Trovate tutte le aziende nominate, Bassilichi in primis, tra i finanziatori di Renzi.
Io credo che un rivoluzionario che si dedichi solo a studiare le dinamiche interne alla classe dominante sia solo un analista da salotto. Ma chi d’altra parte ignori tali contraddizioni, e magari le riempia di significati che non hanno (ad esempio ex Pci contro ex Dc) sia solo un piccolo dilettante allo sbaraglio. E quindi, un organizzatore di sconfitte.
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