Grazie alle lavoratrici ed ai lavoratori Alitalia che hanno trovato il coraggio di dire NO all'ennesimo accordo che autorizzava licenziamenti, taglio dei salari, peggioramento delle condizioni di lavoro. Un accordo capestro che massacrava i lavoratori e dava nuovi regali agli sceicchi di Etihad e alle banche. Un accordo indegno dove i lavoratori e lo stato finanziavano i privati che benignamente accettavano di continuare a spolpare l'azienda.
Una intesa in linea con tutti gli accordi di resa firmati ovunque da Cgil Cisl Uil in questi anni, sempre giustificati con la falsa retorica dell'assenza di alternative. Ora questi lavoratori hanno detto NO e lo hanno fatto anche a nome delle tante e dei tanti che sinora non sono riusciti a farlo. Merito loro, ma anche di USB e degli altri sindacati di base che hanno rifiutato il ricatto.
Ora il governo vile ed inetto ed i sindacati complici hanno due vie davanti. La prima è di vendicarsi lasciando morire l'azienda. L'altra è quella di percorrere la sola via per salvare azienda e futuro: nazionalizzare senza indennizzi l'Alitalia e farla ripartire grazie alle capacità e all'impegno dei lavoratori. I lavoratori Ilva, quelli di Piombino, di Almaviva e tanti altri sottoposti al ricatto del bere o affogare ora guardano a quelli di Alitalia e al loro no. Che è una buona notizia per tutte e tutti coloro che vogliono interrompere la marcia forzata imposta al lavoro verso la schiavitù.
Ai lavoratori Alitalia dobbiamo dare ora il massimo sostegno e la più estesa solidarietà; e prima di tutto dire grazie per la lezione di dignità che hanno dato al paese in questo 25 aprile.
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