È iniziata oggi la prima fase delle elezioni nello stato del West Bengala, nel nord-est dell’India, dove il Partito Comunista Indiano (marxista) governa da tre decenni.
Le urne si sono aperte per oltre 9 milioni di elettori in 56 seggi elettorali. Secondo alcuni osservatori si tratta di un test molto importante per il Partito Comunisti Indiani che dopo un’egemonia di 30 anni sono insidiati dal partito di sinistra guidato dal Ministro delle Ferrovie e leader dei contadini Mamata Banerjee. La leader del piccolo Trinamool Party (alleato del Partito del Congresso di Sonia Gandhi nel governo centrale) accusa il governo di Buddhadev Bhattacharjee di avere impoverito lo stato dove sorge Calcutta, che è ancora largamente agricolo, nonostante i tentativi di industrializzazione. In particolare nel distretto di Nandigram, dove doveva essere impiantata la Zis (Zona economica speciale) c’è stato negli anni scorsi un durissimo e sanguinoso scontro tra i contadini sostenuti dai guerriglieri naxaliti e le forze di sicurezza del governo presieduto dal Partito Comunista Indiano (marxista)
Il voto continuerà in altre cinque fasi fino allo spoglio previsto per il 13 maggio. Oltre al West Bengala, sono andati al voto in queste settimane altri tre stati indiani, Assam, Kerala, Tamil Nadu e l’ex colonia francese di Pondicherry.
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