È solo a causa di un vizio di forma che le accuse di terrorismo al cantante Mo Chara, pseudonimo di Liam Óg Ó hAnnaidh, sono cadute finalmente il 26 settembre, ma nonostante questo non si può che essere sollevati del fallimento di un processo tutto politico, intentato in un Regno Unito in cui la libertà di parola e la difesa del popolo palestinese è diventato un crimine.
Il rapper del gruppo irlandese Kneecap era stato posto sotto accusa lo scorso maggio, per aver presumibilmente esposto una bandiera a sostegno di Hezbollah durante un concerto all’O2 Forum di Kentish Town, a Londra, nel novembre 2024. L’organizzazione libanese è tra quelle che vengono considerate formazioni terroristiche dal Regno Unito.
Il Terrorism Act del paese prevede che chiunque anche solo esponga simboli o esprima solidarietà con organizzazioni annoverate nella lista di quelle terroristiche possa essere processato ed essere condannato persino ad anni e anni di galera. Tramite questa norma Palestine Action e i suoi sostenitori stanno subendo una repressione senza precedenti nella storia della Gran Bretagna.
Esaminato il caso, il giudice Paul Goldspring ha dovuto riconoscere che le accuse erano state formulate in maniera “illegale” e “nulla“: queste sono arrivate ben oltre il termine dei sei mesi previsto dalla legge per essere presentate. Jude Bunting KC, membro del team legale del cantante ed esperto di casi riguardanti la libertà di parola, ha dichiarato: “questo caso era del tutto ingiustificato e viziato“.
Il manager dei Kneecap, Daniel Lambert, ha scritto su X parole molto nette: “la polizia politica ha fallito. Kneecap è dalla parte giusta della storia. La Gran Bretagna no. Palestina libera“. A spiegare con molta chiarezza il significato di queste frasi e ciò che si celava sotto la persecuzione di un cantante ci ha pensato lo stesso Mo Chara, all’uscita dal tribunale.
“Questo processo – ha detto – non ha mai riguardato me. Non ha mai riguardato minacce alla popolazione. Non ha mai riguardato terrorismo. Si è sempre parlato di Gaza, di cosa succede quando osi parlare. I vostri tentativi di farci tacere sono falliti perché noi abbiamo ragione e voi torto“.
Una piccola vittoria per il movimento di solidarietà con la Palestine del Regno Unito, mentre le contraddizioni del governo Starmer si fanno sempre più evidenti. Ora i Kneecap potranno continuare a portare avanti la propria battaglia culturale contro il colonialismo sionista e quello britannico, da loro considerati, giustamente, due facce della stessa medaglia.
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