Due palestinesi sono stati uccisi oggi dal fuoco di soldati israeliani nel corso di quella che un portavoce militare ha definito un’ «operazione di routine per arrestare ricercati palestinesi» nel campo profughi di Qalandiya, vicino a Ramallah. Nel corso dell’operazione sono stati lievemente feriti cinque soldati, colpiti da una sassaiola da parte degli abitanti del posto. Fonti palestinesi, citate dall’agenzia Maan, hanno accusato i soldati di aver aperto un fuoco «indiscriminato» e hanno precisato che i due uccisi, Mutassim Issa Udwan, di 22 anni, e Ali Khalifa, di 25, erano agenti dell’ intelligence militare palestinese. Il primo è stato colpito alla testa ed è morto sul colpo, il secondo allo stomaco ed è poi morto nell’ospedale di Ramallah. Secondo la Maan due palestinesi sono stati arrestati dai soldati. Un portavoce del presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) ha condannato l’operazione israeliana, che ha definito «un tentativo di creare un clima di tensione in vista di settembre» quando è intenzione dei palestinesi chiedere la piena ammissione all’Onu di uno stato palestinese indipendente in Cisgiordania e Gaza. Una mossa fortemente avversata da Israele e criticata dagli Stati Uniti. Un altro palestinese, attivista di Hamas, era stato ucciso dai soldati in circostanze simili tre settimane fa in Cisgiordania.
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