E’ durata davvero poco la speranza di una riprea Usa, tale da innescare un trend virtuoso e uno sbocco robusto per la produzione globale.
Il mercato del lavoro americano frena. I posti di lavoro creati in marzo sono stati solo 120.000, il numero più basso degli ultimi cinque mesi e al di sotto delle attese degli analisti, che scommettevano su 205.000 posti. Il tasso di disoccupazione è però sceso all’8,2%, indicando semplicemente l’uscita dalla forza lavoro di molte persone che, scoraggiate, hanno smesso di cercare un’occupazione.
«Resta del lavoro da fare», ammette il presidente americano Barack Obama, prevedendo che ci saranno «alti e bassi» per il mercato del lavoro e l’economia, che cerca di riprendersi dalla peggiore crisi dalla Grande Depressione. La fotografia scattata dal Dipartimento del Lavoro è in ogni caso – mette in evidenza Obama – «benvenuta. Non c’è nulla al momento di più importante che ripristinare la sicurezza economica per le famiglie. E questo inizia con il rendere disponibile un posto di lavoro per tutti coloro che lo cercano. La nostra economica ha creato oltre 4 milioni di posti di lavoro e piu’ di 600.000 negli ultimi tre mesi».
Per i repubblicani, invece, il bicchiere è mezzo vuoto: «I dati mostrano che le famiglie e le piccole imprese continuano a faticare a causa delle fallimentari politiche economiche di Obama», afferma lo speaker della Camera, John Boehner. Sono «inquietanti e mostrano che il mercato del lavoro è stagnante. Milioni di americani pagano il prezzo delle politiche economiche di Obama», rincara la dose il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt Romney.
Il miglioramento del mercato del lavoro sperimentato negli ultimi mesi ha spinto Obama nei sondaggi elettorali. Ma i dati di marzo sono una doccia fredda. «Dovrebbero preoccupare Obama», afferma l’amministratore delegato di Pimco, Mohamed El-Erian sul Financial Times. «I dati spingeranno la Fed a riflettere sulla possibilità o meno di mettere fine agli stimoli all’economia», afferma Alan Ruskin, analista di Deutsche Bank. Il presidente della Fed, Ben Bernanke, ha messo in guardia di recente sul fatto che il tasso di crescita dell’occupazione osservato negli ultimi mesi non era sostenibile a meno di un’accelerazione della crescita. «Riportano l’orologio indietro di cinque mesi e – evidenzia Guy LeBas, analista di Janney Montgomery Scott – mettono in dubbio la sostenibilità della crescita del mercato del lavoro per il 2012».
«Sono deludenti ma non sono motivo di panico: stempereranno l’ottimismo sulla forza della crescita per quest’anno», sottolinea Nigel Gault, analista di IHS Global Insight. In marzo il settore privato ha creato 121.000 posti di lavoro e negli ultimi due anni ne ha creati «4 milioni», aggiunge Obama, intervenendo a un incontro alla casa Bianca con le maggiori personalità femminili americane. Le donne sono essenziali nelle famiglie e nell’economia dove, però, ancora non ricevono un trattamento equo rispetto ai colleghi maschi: le donne, infatti, guadagnano 77 cent per ogni dollaro guadagnato da un uomo, afferma Obama. Le donne rappresentano il 50% delle forza lavoro e la maggioranza degli studenti universitari. E per questo è necessario «ampliare le opportunità per le donne ed è essenziale mettere fine alle pratiche discriminatorie» nei loro confronti
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