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Manolada: in carcere i sorveglianti e l’imprenditore

I tre sorveglianti di Manolada (Peloponneso) accusati di aver sparato contro un gruppo di 200 dipendenti di un azienda agricola locale produttrice di fragole ferendone una trentina, dopo che questi avevano iniziato a protestare chiedendo il pagamento di sei mesi di stipendi arretrati, sono comparsi davanti al giudice che, dopo la loro deposizione, ha ordinando il loro arresto.

I tre, tutti greci di età tra i 21 e i 39 anni, sono accusati di una serie di reati tra cui traffico di esseri umani, concorso in tentato omicidio e possesso e uso illegale di armi da fuoco. Insieme con i tre sorveglianti é stata ordinata la carcerazione preventiva anche per il 57enne proprietario dell’azienda agricola che pure si era detto estraneo a quanto era avvenuto.

Intanto il procuratore generale dell’Areios Pagos, il supremo tribunale greco, Ioannis Tentes, ha disposto che 35 immigrati vittime dell’attacco dei tre sorveglianti o testimoni oculari siano posti sotto protezione statale in quanto – in base alla legge 3386 del 2005 – ‘vittime di traffico di esseri umani’, status che proibisce la loro espulsione dal Paese. Nelle ore che avevano seguito la tentata strage invece alcuni di loro erano stati arrestati dalla polizia per ordine del Ministro degli Interni Dendias, e contro di loro erano state avviate le procedure di espulsione in quanto non in regola coi documenti di soggiorno.

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