Assassinato a sangue freddo, davanti alla sua famiglia, con un colpo di pistola a bruciapelo in bocca e uno alla nuca: così é morto ad Aleppo un ragazzino di 15 anni in un’esecuzione da parte di ribelli estremisti islamici che l’accusavano di ”blasfemia”, per alcune ”frasi sospette” riferite in una conversazione con un amico. Lo riferisce l’ong Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Secondo testimoni, gli assassini sarebbero arabi, ma non parlavano con l’accento siriano.
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