Il governo turco ha licenziato 350 agenti e alti funzionari di polizia di Ankara nel tentativo di bloccare l’inchiesta per corruzione che il premier Recep Tayyip Erdogan denuncia come un “complotto” ordito contro di lui e il suo esecutivo.
Secondo l’agenzia turca Dogan, ottanta dei silurati ricoprivano posizioni importanti nei servizi incaricati della lotta ai crimini finanziari, al contrabbando e ai crimini organizzati a Ankara. Già nei giorni scorsi era partita una raffica di licenziamenti eccellenti, in particolare quello del capo della polizia di Istanbul, Huseyin Capkin, che ha appoggiato e condotto le indagini della “Operazione grande tangente” al via il 17 dicembre, quando sono scattate le manette per decine di uomini d’affari, politici e banchieri vicini al premier turco: tra questi anche i figli di tre ministri poi costretti alle dimissioni.
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