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Parigi invia altri militari in Centrafrica

Le cose non devono andare bene per la Francia nella Repubblica Centrafricana se ieri Parigi ha dovuto annunciare l’invio di 400 soldati supplementari nel paese africano per rafforzare l’operazione ‘Sangaris’. Il nuovo invio porterà il numero totale di militari francesi dispiegati in Centrafrica fino a 2000 effettivi. 
La decisione, presa al termine di un consiglio di difesa dell’Eliseo, viene giustificata con la necessità di rispondere ad una situazione di caos che regna nella ex colonia francese dell’Africa centrale dove gli scontri intercomunitari fanno temere l’inizio di un vero e proprio conflitto civile.
La Francia, che ha combattuto a fianco della forza africana Misca, forte di 6000 uomini, è anche in attesa di rinforzi provenienti dall’Esercito Europeo, i cui battaglioni dovrebbero essere composti da soldati provenienti da Romania, Estonia, Lettonia, Spagna, Portogallo e Polonia. In totale l’operazione potrebbe includere 900 soldati, secondo il sito di difesa ‘Bruxelles 2’. 
Intanto, in un’intervista esclusiva al portale francese ‘Le Point’ l’ex presidente centrafricano François Bozizé, rovesciato dai ribelli Seleka e dal comandante in capo Djotodia lo scorso marzo ha dichiarato di temere che il paese sia “sul punto di diventare una nuova Somalia”. Bozizè accusa i vicini del Centrafrica di aver “volontariamente destabilizzato” il paese.
“Eravamo la Svizzera dell’Africa. Un esempio di coesistenza e convivenza tra religioni e culture. Oggi siamo sul punto di diventare come la Somalia” ha detto l’ex capo di stato, secondo cui “L’unica soluzione è di organizzare un dialogo nazionale tra i centrafricani e cacciare dal paese gli invasori e i mercenari del Ciad e del Sudan che ingrossano le fila della Seleka”.

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