Mentre da mesi si susseguono le proteste popolari contro lo sperpero di denaro pubblico per la realizzazione delle infrastrutture destinate ai mondiali di calcio in programma tra pochi giorni, a Brasilia è andata in scena oggi per lo stesso motivo una denuncia eclatante.
Dodici palloni da calcio giganti, simbolo di altrettante città brasiliane che ospiteranno la Coppa del Mondo che comincerà il 9 giugno, sono stati portati davanti al Parlamento di Brasilia in segno di protesta contro le somme investite per questo evento internazionale e sottratte alla spesa sociale.
“Vogliamo che le istituzioni pubbliche chiedano perdono alla nazione perché non hanno mantenuto le loro promesse: hanno speso una fortuna in denaro pubblico in settori non essenziali”, ha dichiarato Antonio Carlos Costa, fondatore dell’ong “Rio dela Pace” che ha piazzato palloni di due metri di diametro. L’ong esige che la presidente Dilma Rousseff, probabile candidata alla rielezione, si impegni ad avviare lavori che giovino alla popolazione e non a ristrette lobby economiche.
“Vogliamo degli obiettivi dal governo, vogliamo essere trattati come la Fifa per la costruzione degli stadi; vogliamo sapere quanti ospedali e quante scuole saranno costruiti in quattro anni”, ha dichiarato il responsabile dell’associazione.
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