Un tribunale turco ha assolto 25 persone nella ripetizione del processo a loro carico per tentato golpe, rovesciando le condanne del 2012 a pesanti pene in carcere per aver partecipato a un complotto per rovesciare il governo islamico conservatore. La corte penale di Istanbul ha motivato il verdetto di assoluzione con l’assenza di prove concrete contro gli imputati e annunciato il riesame di altre 63 condanne nel primo processo.
Il nuovo procedimento è stato avviato a seguito dell’annullamento a ottobre di 88 condanne, tra cui quelle di parecchi ufficiali di alto grado delle forze armate, nell’ambito della vicenda del tentato golpe “Balyoz” (“martello” in turco).
La scorsa settimana invece la Corte costituzionale, massima istanza della magistratura turca, ha giudicato iniquo il processo Balyoz, al termine del quale più di 300 militari e civili si erano visti infliggere pene da dodici a vent’anni di carcere. In seguito alla decisione i militari sono stati rimessi in libertà.
Il processo nel 2012 aveva suscitato molte critiche all’imparzialità dei magistrati incaricati di istruirlo e dubbi sull’autenticità delle prove del complotto ordito contro il regime del premier Recep Tayyip Erdogan. Allora Erdogan si era congratulato per le condanne, che favorivano il suo obiettivo di privare di influenza politica le forze armate turche. I militari hanno realizzato tre colpi di stato dal 1960 e provocato le dimissioni del primo governo islamico turco nel 1997, senza spargimento di sangue.
Ma a dicembre Erdogan aveva sorpreso aprendo la strada a una revisione dei processi contro i militari, dopo che il governo era stato colpito da uno scandalo di corruzione, fabbricato secondo il premier dalla confraternita islamica del suo ex alleato Fethullah Gulen. Alcuni magistrati incaricati dell’inchiesta Balyoz sono vicini all’imam Gulen, a cui Erdogan ha ora dichiarato guerra.
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