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La “democrazia diretta” del boldriniano “Adolf” Parubij

A beneficio dei propri fans liberugualpiddini, ancora zoppicanti sui vecchi concetti della democrazia rappresentativa tardonovecentesca, l’euronazista speaker della Rada ucraina, Andrej Parubij ha ribadito quale sia il modello cui debba attenersi ogni sincero estimatore della democrazia “diretta”.

Nel corso di un dibattito televisivo sulla prospettata riforma elettorale ucraina e rispondendo a una domanda relativa all’istituto referendario, il boldriniano Andrej ha confermato di essere “un grande sostenitore della democrazia diretta. C’è stato un tempo in cui mi sono occupato della questione in maniera scientifica. Anzi, dirò di più: il più grande personaggio che abbia praticato la “democrazia diretta” negli anni trenta è stato Adolf Aloisovic”, ha detto con la voce rotta dall’emozione il padrino della strage nazista del 2 maggio 2014 a Odessa.

Forse non ritenendosi degno di pronunciare cotanto cognome, non potendo ancora vantare i “successi” del proprio idolo dalla croce uncinata, l’ucraino è ricorso all’uso ossequioso slavo di nome e patronimico; e ha aggiunto: “Anche noi dobbiamo ricordarlo. Negli anni ’30 questo era uno dei metodi chiave, anche della manipolazione”.

Che sia tempo per gli italici estimatori di tale studioso di ripassare qualche lezione di storia su cosa siano stati gli anni ’30 in Germania e quali metodi di “democrazia diretta” ne mutui l’odierna Ucraina nazigolpista?

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