Non solo lavoratori, ma anche politici (e di colori diversi) hanno protestato a Pistoia contro l’annuncio di una possibile vendita dell’Ansaldo Breda da parte di Finmeccanica. Il presidio, cominciato verso le 10 davanti allo stabilimento di via Ciliegiole dove si sono radunate all’incirca 300 persone, è durato un’oretta. Duro il sindaco di Pistoia Renzo Berti che ha tuonato: «Non siamo disponibili all’idea che questo stabilimento diventi l’Ikea ferroviaria. Stavolta non saremo spettatori di questa vicenda». Per dire ‘nò alla vendita sono intervenuti i rappresentanti dei Comuni di Pescia, Cutigliano, Serravalle Pistoiese, Montecatini, Chiesina Uzzanese, San Marcello Pistoiese, Lamporecchio, Monsummano Terme, oltre a una delegazione di consiglieri regionali (di Pd, Pdl, Lega e Udc, fino all’Idv che aveva già annunciato l’adesione) e al governatore della Toscana Enrico Rossi. Presente anche la Curia con Selma Ferrali, direttore dell’ufficio che si occupa di problemi sociali, e che nei giorni scorsi si era schierata contro la vendita dicendo che «i lavoratori non sono limoni da spremere». Nel suo intervento il sindaco Berti ha ringraziato i presenti per aver partecipato a «una mobilitazione istituzionale promossa per dare un segnale a Finmeccanica», ma si è detto «dispiaciuto per alcune assenze» tra cui la Cisl (assenza annunciata), la Camera di commercio e l’associazione degli industriali pistoiesi che avevano dato l’adesione al presidio. «Non hanno capito il valore simbolico e unitario dell’iniziativa», ha commentato Berti. Poi ricordando «il percorso tortuoso» che ha caratterizzato la vita dell’azienda negli ultimi anni, ha sottolineato di aver appreso dai giornali l’ipotesi della vendita dell’Ansaldo Breda: «Questo è un atteggiamento che grida vendetta. C’è un’esigenza di chiarezza urgente ma ci chiediamo se sono credibili». E infine ha annunciato: «Mobiliteremo tutte le energie e le proteste per scongiurare lo smantellamento di un’azienda che è un patrimonio di questa città, della Toscana e dell’Italia intera».
«Dovranno passare sopra di noi se intendono smantellare la Breda e il sistema ferroviario della Toscana». Lo ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi che stamani ha partecipato al presidio organizzato a Pistoia davanti allo stabilimento della Breda, che sarebbe a rischio vendita. «Non molleremo, saremo accanto ai lavoratori dell’Ansaldo Breda fino in fondo – ha detto Rossi – Questa battaglia alla fine la vinceremo, perchè non si scherza sul ruolo che l’industria deve svolgere per lo sviluppo del territorio, dell’occupazione in un momento di crisi come questo». Poi rivolgendosi al governo ha sottolineato: «Possiede la golden share di Finmeccanica e deve svolgere il suo ruolo di proprietario di Finmeccanica, predisporre il rilancio produttivo del comparto ferroviario che un settore moderno, strategico per far ripartire l’economia sia a livello regionale che nazionale. Altro che vendita! Quindi basta con le promesse, con dichiarazioni generiche». Il governatore ha poi ricordato che «entro il 2014 l’azienda deve consegnare a Trenitalia i convogli per l’alta velocità, e poi dovrà contribuire a rafforzare il sistema del trasporto regionale. Solo in Toscana saranno 90 i treni previsti dalla gara che bandiremo a settembre». Pronto a incontrare al più presto l’amministratore delegato della società, Rossi ha ribadito: «La Toscana saprà rispondere come ha sempre fatto, ma non va sfidata. Altrimenti se la troveranno di traverso in difesa delle proprie ricchezze, dei propri valori».
(dall’Ansa)
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