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Abolizione treni notturni: Puglia e Sicilia contro Moretti

Continuano le critiche e le accuse contro Trenitalia dopo la soppressione delle linee notturne e degli intercity che collegavano il nord e il sud del paese. Dopo le denunce dei pendolari e di alcune associazioni di consumatori, ad esprimersi oggi sono i rappresentanti di due importanti regioni meridionali. «Il governo nazionale si decida ad intervenire su tagli effettuati da Trenitalia sui convogli a lunga percorrenza dal Sud verso il centro-Nord e viceversa, ripristinando le tratte soppresse. Il meridione e la Sicilia non possono continuare ad essere penalizzati, occorre che sia garantita la continuità territoriale». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo che già all’inizio di dicembre aveva chiesto formalmente al governo centrale l’istituzione di un tavolo di confronto fra azienda e governo, anche per far rientrare i licenziamenti di 85 lavoratori che dall’11 dicembre sono senza lavoro proprio a causa della cancellazione di alcune tratte ferroviarie.
Anche da Bari sono arrivate proteste: la Puglia «è un’area geografica estrema e periferica» e le scelte di Trenitalia «penalizzano gli utenti da e per la nostra regione» ha detto il presidente del Consiglio regionale della Puglia sollecitando ancora una volta una riprogrammazione dei collegamenti ferroviari, con l’istituzione quanto meno di una coppia di Intercity che colleghi direttamente Lecce a Milano, saltando lo scalo a Bologna e il trasferimento in un altro convoglio sui binari dell’hub emiliano. Introna ha anche annunciato un viaggio ‘a sorpresa’, di notte, su un convoglio, insieme con una delegazione di consiglieri regionali e con l’assessore regionale ai Trasporti, Guglielmo Minervini. Introna, in particolare, ha scritto nuovamente agli amministratori delegati di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti e Trenitalia, Vincenzo Soprano, sostenendo che la recente risposta di Soprano, il 22 dicembre scorso, «sebbene esauriente quanto all’indicazione di treni e corse, ha eluso in gran parte i problemi sollevati, relativamente all’aumento delle tariffe e al disservizio per i passeggeri da e per la Puglia». «Con la linea diretta limitata ai ‘Frecciabianca’ in partenza e arrivo da Milano per la Puglia, lo scalo obbligato nell’hub di Bologna, provoca disagi ed aggravi dei costi tanto più per i pendolari che percorrono la dorsale adriatica dal ‘Tacco’ verso il Nord» insiste il presidente del Consiglio regionale pugliese. 

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2 Commenti


  • Sebastiano Manno

    E’ veramente allucinante che per andare da Bologna a Palermo si deve essere costretti a cambiare treno IN PIENA NOTTE a Roma o Napoli avendo bambini e bagagli a seguito.
    Intervenga il Governo per sanare questa assurda situazione!!!!


  • katy

    Confermo anche per la Calabria è la stessa cosa, come si fa, un viaggio di 20 ore e cambiare tre treni con bagagli e bambini…hanno isolato il sud.
    Vogliono incrementare l’utilizzo dei treni alta velocità peccato che si fermano a Roma!

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