Un migliaio di senza casa e occupanti hanno raggiunto questa mattina in corteo l’assessorato alla casa in occasione dell’incontro fissato alcuni giorni fa. Appena entrata una folta delegazione all’incontro con l’assessore regionale alla #casa. La piazza preme e aspetta risposte. All’incontro la gente insulta l’assessore. “Non avete capito, lo ribadiamo: servono risposte concrete, non chiacchiere“.
In occasione dell’incontro fissato per stamattina in via Capitan Bavastro presso l’assessorato alla casa della Regione Lazio con il neo assessore Refrigeri, a dieci giorni dall’occupazione di una decina di stabili non utilizzati, prosegue a Roma lo “tsunami” per il diritto all’abitare.
Pur prendendo atto della buona disponibilità dimostrata dalla Regione Lazio, riteniamo ancora timida la risposta da parte del neo governatore Zingaretti alle nostre richieste. Gli impegni presi durante la campagna elettorale, anche all’interno di uno stabile occupato il 6 dicembre scorso durante un’assemblea molto partecipata, non appaiono sostenuti con la stessa autorevolezza con cui sono stati pronunciati e anche l’assenza al tavolo di martedì scorso 9 aprile ci ha lasciati perplessi.
È necessario rafforzare l’impianto generale di questo confronto e per questo chiediamo al Presidente e alla Giunta regionale di non lasciare da solo l’assessore Refrigeri. Crediamo opportuna invece la presenza di Zingaretti stesso per dare una svolta decisa all’agenda regionale sul tema del diritto alla casa. Per noi una vera priorità sulla quale investire tempo e risorse importanti.
Non abbiamo sentito ancora una parola decisa sul blocco generalizzato- anche per le morosità incolpevoli- degli sfratti, degli sgomberi e dei pignoramenti. E non abbiamo ancora letto nulla sulle dismissioni e sulla gestione del patrimonio pubblico. Come non abbiamo trovato traccia sul bilancio appena approvato delle risorse necessarie a nuove politiche residenziali pubbliche.
Siamo all’anno zero per il diritto alla casa e gli articoli sui giornali stanno lì a ricordarlo: compravendite in forte calo e affitti alle stelle, le famiglie in crisi tornano a subaffittare le stanze come nel dopoguerra. Eppure c’è un invenduto eccezionale che potrebbe essere usato e che con le giornate del 6 dicembre e del 6 aprile abbiamo voluto sottolineare.
La nostra iniziativa è indipendente dalle forze politiche, tutte troppo colluse con i signori del mattone romani, e non ha una funzione di sostegno elettorale a questo o quel candidato/a. Vuole solo riaprire una stagione di lotte contro la precarietà abitativa e per il diritto al reddito diretto e indiretto. Per questo non abbiamo bisogno di sponsor ma di interlocutori credibili e seriamente intenzionati a lavorare a soluzioni condivise e realmente incisive. Detto ciò ci aspettiamo di sederci a discutere con il governatore del Lazio per riprendere il discorso iniziato nello stabile occupato di viale delle Province il 18 febbraio scorso già a partire dalla giornata di domani.
A sostenere questa richiesta ci mobiliteremo ancora in tanti e tante sotto le finestre dell’assessorato e se necessario faremo arrivare il nostro grido fino alla Giunta.
Movimenti per il diritto all’abitare
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