USB ALL’ARREMBAGGIO DEI FONDI PENSIONE NEL PUBBLICO IMPIEGO.
BLITZ ALLA VIDEOCONFERENZA INAIL DI PRESENTAZIONE DEL FONDO SIRIO.
USB irrompe nella sala della Direzione Generale dell’Inail durante la presentazione del fondo di previdenza complementare Sirio, uno dei fondi negoziali del Pubblico Impiego, per manifestare la netta contrarietà allo smantellamento della previdenza pubblica.
“Vogliamo affondare i Fondi nel Pubblico Impiego così come abbiamo fatto nel lavoro privato – dichiara Luigi Romagnoli dell’Esecutivo Nazionale USB P.I. interrompendo i lavori e prendendo la parola – Nei consigli d’amministrazione dei Fondi siedono ex sindacalisti di CGIL-CISL-UIL che non hanno fatto nulla per impedire che fosse minato alle fondamenta il sistema previdenziale pubblico, attraverso ripetuti interventi normativi, dalla Riforma Dini fino a quella più recente targata Monti-Fornero”.
“Quelli che oggi invitano i lavoratori pubblici a costruirsi una pensione complementare rinunciando al proprio TFR – prosegue l’esponente di USB – sono gli stessi che beneficiano di pensioni a volte imbarazzanti, calcolate con il sistema retributivo, come Lamberto Dini, padre della Riforma che ha introdotto il sistema di calcolo contributivo, che percepisce 40.000 euro mensili di pensione, compreso il vitalizio da ex parlamentare. Stesso discorso per Giuliano Amato, due volte Presidente del Consiglio e anche lui intervenuto a tagliare le pensioni, che percepisce un assegno mensile di 31.000 euro, comprensivo del vitalizio di ex parlamentare. Chiudono il quadro i due segretari generali di CISL e UIL, Raffaele Bonanni con una pensione di 7.000 euro al mese e Luigi Angeletti con un importo di 5.000 euro. Messa in sicurezza la loro vecchiaia, questi signori alle future generazioni hanno riservato un sistema di calcolo che produrrà pensioni da fame, al di sotto dell’assegno sociale”.
“E’ necessario rilanciare il sistema previdenziale pubblico – osserva Romagnoli – Dove trovare le risorse? Per esempio da quei 60 miliardi di euro annui di corruzione nella Pubblica Amministrazione evidenziati dalla Corte dei conti, o dai 130 miliardi di evasione fiscale. E ancora, facendo una vera lotta all’evasione contributiva e cancellando le forme di lavoro precario, che stanno dilagando anche nel Pubblico Impiego”.
“Le numerose mail di sostegno alla nostra iniziativa ricevute da parte delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Inail – conclude il dirigente sindacale di USB – dimostrano che è possibile costruire un movimento diffuso di lavoratori e cittadini per riconquistare il diritto ad una pensione dignitosa senza dover rinunciare alla propria liquidazione. Questo importante tema sarà uno dei punti principali della manifestazione nazionale che USB Pubblico Impiego organizzerà a Roma il 22 maggio prossimo per riconquistare Welfare e diritti”.
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