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Sabato 7 torna Communia, in corteo

Il progetto di Communia, che il 24 Aprile scorso ha liberato le ex fonderie Bastianelli in via dei Sabelli 102, nasce dall’incontro di precari, studenti e abitanti del quartiere che non si sono rassegnati a subire la crisi, ma si sono organizzati per resistere e creare un’alternativa dal basso attraverso meccanismi di mutuo soccorso. Uno sportello psicologico, uno sportello legale, un’aula studio, un laboratorio di video-making, una scuola popolare, lo sport popolare  e lo spazio co-working oltre decine di iniziative culturali gratuite sono solo alcuni dei progetti nati a Communia. Inoltre lo spazio di via dei sabelli è divenuto un luogo dove lavoratori e lavoratrici precari o in vertenza hanno potuto trovare uno spazio per riunirsi e organizzarsi.

Dal 16 Agosto tutto ciò non esiste più. Le forze dell’ordine, giocando di squadra con Magistratura e proprietà, hanno vigliaccamente sgomberato le ex fonderie nell’unico giorno dell’anno in cui credevano di poter agire indisturbati. I locali di via dei Sabelli, sgomberati per una presunta inagibilità mai attestata da alcuna perizia, sono stati consegnati alla Sabelli Trading, per consentirle di proseguire nel proprio progetto speculativo: 54 mini-appartamenti di lusso con tanto di garage sotterraneo in sostituzione di un edificio storico di notevole interesse culturale.

A partire dal problema della speculazione l’esperienza di Communia ha tentato di dare risposte concrete ai problemi di San Lorenzo, proposte costruite quotidianamente e dal basso dagli abitanti. Il problema speculativo va infatti ben oltre le fonderie Bastianelli, coinvolgendo numerose altre situazioni, da lungo tempo segnalate dalle realtà sociali e dai comitati territoriali che si battono per il riconoscimento di un piano urbano compatibile alle reali necessità del quartiere. Un piano che, assumendo la complessità della storia del territorio e delle sue caratteristiche, lo tuteli da ulteriori cementificazioni selvagge in nome dei profitti dei costruttori. Da queste problematiche, e non solo, è nata l’esigenza da parte di cittadini e cittadine del quartiere di convocare un’assemblea pubblica per il 6 Settembre, in cui discutere di questa situazione di degrado ed insieme immaginare soluzioni.

L’esperimento di democrazia, partecipazione e lotta contro la crisi ha evidentemente spaventato coloro che hanno usato speculazione e precariIl progetto di Communia, che il 24 Aprile scorso ha liberato le ex fonderie Bastianelli in via dei Sabelli 102, nasce dall’incontro di precari, studenti e abitanti del quartiere che non si sono rassegnati a subire la crisi, ma si sono organizzati per resistere e creare un’alternativa dal basso attraverso meccanismi di mutuo soccorso. Uno sportello psicologico, uno sportello legale, un’aula studio, un laboratorio di video-making, una scuola popolare, lo sport popolare  e lo spazio co-working oltre decine di iniziative culturali gratuite sono solo alcuni dei progetti nati a Communia. Inoltre lo spazio di via dei sabelli è divenuto un luogo dove lavoratori e lavoratrici precari o in vertenza hanno potuto trovare uno spazio per riunirsi e organizzarsi.

Dal 16 Agosto tutto ciò non esiste più. Le forze dell’ordine, giocando di squadra con Magistratura e proprietà, hanno vigliaccamente sgomberato le ex fonderie nell’unico giorno dell’anno in cui credevano di poter agire indisturbati. I locali di via dei Sabelli, sgomberati per una presunta inagibilità mai attestata da alcuna perizia, sono stati consegnati alla Sabelli Trading, per consentirle di proseguire nel proprio progetto speculativo: 54 mini-appartamenti di lusso con tanto di garage sotterraneo in sostituzione di un edificio storico di notevole interesse culturale.

A partire dal problema della speculazione l’esperienza di Communia ha tentato di dare risposte concrete ai problemi di San Lorenzo, proposte costruite quotidianamente e dal basso dagli abitanti. Il problema speculativo va infatti ben oltre le fonderie Bastianelli, coinvolgendo numerose altre situazioni, da lungo tempo segnalate dalle realtà sociali e dai comitati territoriali che si battono per il riconoscimento di un piano urbano compatibile alle reali necessità del quartiere. Un piano che, assumendo la complessità della storia del territorio e delle sue caratteristiche, lo tuteli da ulteriori cementificazioni selvagge in nome dei profitti dei costruttori. Da queste problematiche, e non solo, è nata l’esigenza da parte di cittadini e cittadine del quartiere di convocare un’assemblea pubblica per il 6 Settembre, in cui discutere di questa situazione di degrado ed insieme immaginare soluzioni.

L’esperimento di democrazia, partecipazione e lotta contro la crisi ha evidentemente spaventato coloro che hanno usato speculazione e precarietà per costruire un radicato sistema di profitto e sfruttamento in tanti (troppi) quartieri di questa città. La soluzione è stata individuata in uno sgombero operato in un quartiere deserto e nell’emissione di numerosi provvedimenti giudiziari, tra cui anche la notifica del famigerato Articolo 1 (retaggio del fascista codice Rocco) ad un nostro compagno, cui va la nostra totale solidarietà.  

Stiamo parlando di due modelli inconciliabili: da una parte la speculazione, dall’altra la riqualificazione ad uso sociale. Da una parte i profitti di pochi, dall’altra i diritti di un intero quartiere. E’ in questa contrapposizione che chiediamo alle istituzioni da poco elette di questa città, in primo luogo al Comune e al sindaco Marino, di prendere parte concretamente e non solo retoricamente. Questa città non si può più accontentare di cambiamenti simbolici. O si ferma la speculazione e si da una risposta concreta ai bisogni sociali creati dalla crisi, oppure si continua a fare gli interessi dei palazzinari e di coloro che con la crisi stanno aumentando i propri profitti.  

Noi la nostra posizione l’abbiamo presa il 24 Aprile, occupando le ex fonderie, l’abbiamo ribadita in centinaia il 16 Agosto subito dopo lo sgombero ed il 28 in una grandissima assemblea. Torneremo a ribadirla con forza il 7 Settembre, con un corteo che partirà alle ore 16 da Piazza dell’Immacolata. Ancora una volta diremo a gran voce che sulle fonderie Bastianelli, su San Lorenzo e sulla nostra città non si fanno facili profitti. Fermeremo nuovamente lo scempio della speculazione, rispondendo con tutto ciò che Communia finora è stata e sarà.

Sabato 7 Settembre ore 16,00 Piazza dell’Immacolata Corteo cittadino

Omnia Sunt Communia

#torniamosubito

#CommuniaResiste 

#SanLorenzoResiste

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