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A Bologna sabato in piazza con i lavoratori della Granarolo

Sabato a Bologna ci sarà un corteo con partenza alle 15 da piazza dell’Unità, in solidarietà con i lavoratori licenziati dalla Granarolo, caricati e arrestati da polizia e carabinieri durante il presidio-picchetto ai cancelli dello stabilimentobolognese.
La lotta dei facchini contro l’impero Granarolo-LegaCoop è una lotta che riguarda tutti i lavoratori.
Sono stati licenziati in 51 perché hanno scioperato contro il taglio del 50% dei salari. Sono stati licenziati per impedire che un sindacato autorganizzato, il SI Cobas, entrasse in azienda ad organizzare gli operai.
La politica della Granarolo, uno dei centri di potere delle Coop “rosse”, non è diversa da quella all’Artoni e della Fiat d Marchionne: tener fuori un sindacato scomodo e non addomesticabile anche per non dar noia alla CGIL, il sindacato amico, allla quale la multinazionale del latte e Legacoop, vogliaono garantire il monopolio nei posti di lavoro.
Le lotte di quest’estate avevano strappato l’impegno del sistema Coop a riassumere 23 dei 51 licenziati entro il 31 ottobre, e aprire la trattativa per un percorso di rientro degli altri 28, garante il Prefetto.
Gli impegni sono stati disattesi, ma il Prefetto, al posto di imporne il rispetto da parte della LegaCoop e del Consorzio delle cooperative coinvolte, manda le “forze dell’ordine” a caricare coi manganelli i lavoratori che con tenacia hanno ripreso le proteste davanti alla Granarolo, bloccando il trasporto del latte.
Giovedì della scorsa settimana la polizia hanno usato spray urticanti e hanno fermato 6 lavoratori incarcerandone due fino a lunedì per dare il segnale che contro il potere non si può lottare nè si può contrastare le politiche padronali. Il governo Letta, legato a doppio filo al complesso di interessi industriali, commerciali e finanziari, usa i suoi bracci armati contro i lavoratori quando lottano per difendere i propri diritti. Vogliono stroncare il movimento di scioperi che, a partire dalla logistica, ha visto una serie di sindacati di base come SI Cobas, l’ADL Cobas e la Confederazione Cobas carcare di imporre il rispetto del contratto di lavoro e condizioni di lavoro dignitose. Vogliono impedire che si estenda questo esempio di lotta ad altri settori.

Anche la Federazione Bolognese dell’ Unione Sindacale di Base nel manifestare solidarietà ai facchini della Granarolo in lotta per il proprio posto di lavoro aderisce alla manifestazione indetta per sabato pomeriggio alle 15:30 in Piazza Dell’Unita.
L’arroganza e la presunzione politica della Lega delle Cooperative, i Unindustria, dei parlamentari bolognesi del Pd e del centro destra , che cona appelli indecenti alla cittadinanza ed interpellanze parlamentari vogliono bloccare la lotta dei lavoratori , additandoli come il male da perseguire, è estremamente pericoloso sul piano dei diritti sindacali e civili e per questo,
L’operato di questi soggetti, si iscrive benissimo nella logica espressa nel “ Jobs Act ” di Renzi: il “nuovo che avanza riportando indietro di 40 anni il livello dei diritti sindacali e salariali dei lavoratori.

I facchini licenziati della Granarolo sono a casa da 9 mesi ricevendo solo tre mesi dei soldi della Cassa Integrazione. Alcuni sono rimasti senza elettricità e riscaldamento in pieno inverno con le loro famiglie, e sono sotto sfratto.

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