La decisione delle donne, degli uomini e dei bambini sgomberati ieri dallo stabile di via Torrespaccata 172 di rifugiarsi questa mattina dentro la Basilica di Santa Maria Maggiore, è frutto della rabbia e del disgusto verso le politiche abitative del governo Renzi.
Il cosiddetto “piano casa”, da pochi giorni legge, improntato su un’ideologia punitiva verso chi si organizza per affrontare la precarietà e sull’idea che sia più importante far ripartire i mutui e il cemento che risolvere un’emergenza devastante, rappresenta un provvedimento inutile per migliaia di sfrattati e milioni di persone senza un reddito adeguato ad affrontare il costo degli affitti.
Paradossale come anche alcuni parlamentari del Pd, a dieci giorni dalla conversione in legge del decreto Lupi, hanno sentito il bisogno di chiedere un intervento sugli sfratti per morosità al Prefetto Pecoraro, menzionando le famiglie romane indigenti.
È evidente però che la linea del governo Renzi, rappresentata dalle azioni del Prefetto e della Questura, non ha le stesse caratteristiche della sollecitazione interna al Pd.
La distanza tra i problemi di chi soffre la crisi e le misure del governo è enorme.
Utilizzare la schiacciante maggioranza, che però non tiene conto del gran numero di coloro che non sono andati alle urne, per consumare una vendetta contro i movimenti per il diritto all’abitare invece che comprendere le evidenti ragioni che stanno aggregando decine di migliaia di uomini e di donne, non è un segno di forza, ma di grande debolezza.
Da Torino a Roma, da Genova a Salerno, non ci sono dubbi.
Il diritto alla casa non si cancella con gli arresti, le misure cautelari, gli sgomberi e gli sfratti.
La lotta per il diritto alla casa e al reddito è appena iniziata!
Paolo e Luca liberi! Tutte liberi! #nopianocasa
Blocchi Precari Metropolitani
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