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Il sindaco di San Donà fermi “l’ospedale unico” del Veneto orientale

All’ att.ne del Sindaco di San Donà di Piave 

Chiediamo al sindaco di San Donà, di farsi promotore del congelamento dell’operazione “ospedale unico” in Asl10, soprattutto alla luce degli ultimi arresti per corruzione che hanno investito la politica e le grandi opere, anche a Venezia. 

I Comunisti si sono battuti da sempre contro il sistema delle “Grandi opere” pubbliche che ruotano attorno sempre al dio denaro e agli appalti che drenano un’infinità di soldi pubblici. 

Le “Grandi opere”, drenano risorse economiche fondamentali in altri settori strategici per la collettività; il ricorso ai progetti di finanza manifesta la sua utilità esclusivamente a chi ricerca affari facili (come quello applicato per realizzare l’ospedale di Mestre). 

E’ il sistema stesso delle “Grandi opere” calate dall’alto  che genera il malaffare. 

La corruzione, la tangente, i soldi pubblici “girati” al privato, il consumo di suolo, questi sono gli scopi delle grandi opere. 

Il Veneto orientale non ha bisogno di un nuovo ospedale, ha urgente necessità di un rilancio e potenziamento delle strutture esistenti in modo da elevare la qualità e “l’appetibilità” delle prestazioni fornite. Si diano servizi importanti e certi per i pazienti, si eliminino le lunghe liste d’attesa. 

Diciamo NO all’ospedale unico, perché non sarà solo un’infrastruttura, ma perpetuerà il modello di sviluppo neoliberista che, per onestà intellettuale, dobbiamo riconoscere giunto alla deriva. 

Non c’è stato alcun dialogo tra le istituzioni e la popolazione: l’informazione a mezzo stampa della dirigenza Ulss 10 è stata unidirezionale; la bontà dell’operazione “ospedale unico” è stata venduta in mille modi, con abile illusionismo mediatico ma altrettanta confusione sui costi e sui benefici in termini di salute! 

Contemporaneamente la sanità, anche  in Ulss 10, si è contraddistinta per essere meno universale e ad uso esclusivo di chi ha soldi da spendere per farsi curare o per chi è disposto a rivolgersi altrove per trovare risposte ai suoi bisogni di salute! 

Gli esorbitanti costi di realizzazione, gestione e manutenzione del nuovo ospedale del Veneto orientale contribuiranno solo ed esclusivamente ad alimentare il famigerato debito pubblico che tutti noi dobbiamo rimborsare, con tutto il groviglio di interessi e profitti privati a danno della finanza pubblica. 

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