Sono quelli che capiscono prima di altri gli effetti dei cambiamenti recessivi sulla loro pelle e sui loro sogni e anticipano con invidiabile tempismo le dinamiche parlamentari e governative. Sono quelli a cui è stato rubato il futuro ma non si arrendono. Sono quelli che in pochi ascoltano e in tanti ignorano . Sono quelli che si inventano le azioni di protesta e vengono sistematicamente banalizzati, criminalizzati o repressi. Sono quelli che hanno ancora nel cuore il senso smarrito della solidarietà, di un sapere condiviso senza alcuna forma di discriminazione e di un mondo senza ingiustizie.
Sono quelli che eravamo ma anche quelli che non siamo più.
Sono gli studenti.
In un’Italia anestetizzata da invidia sociale e prona allo smantellamento progressivo dei diritti e al trionfo della mercatocrazie sono quelli che stanno lanciando a livello nazionale una piattaforma di rivendicazione che passa da piazze, assemblee e documenti condivisi.
Sono quelli che stanno mettendo in discussione il Governo in carica e tessendo le connessioni ribelli di respiro europeo prima e più di chi dovrebbe farlo al loro posto.
Lo slogan scelto per domani 9 o non lascia adito a fraintendimenti: vogliamo potere.
Certo eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati, ma avevamo ragione.
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Daniele
Compagni avete e avrete sempre ragione, battetevi per la vita, riprendetevi la vita (nel “77 urlavamo “riprendiamoci la vita”), non stancatevi di lottare e non fate i nostri errori, anche se avevamo ragione anche noi. Hasta Siempre Companeros