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Collebeato: i fascisti minacciano, il sindaco impedisce l’iniziativa antifascista

Ogni autunno, la Rete Antifascista di Brescia organizza un pranzo di raccolta fondi per il finanziamento delle proprie attività e/o per sostenere militanti antifascisti vittime della repressione. Quest’anno, visto l’elevato livello di adesioni, era stato ricercato un luogo sufficientemente capiente e, nel segno di un’ideale continuità con la Festa Provinciale dell’A.N.P.I. svoltasi in estate nell’area ex-Cembre di Collebeato, era stato individuato il salone “la Serra”, presso il Parco I Maggio. Valutati i dettagli tecnici, era stata avanzata regolare domanda di utilizzo dello spazio ed erano stati effettuati sopralluoghi con il sostegno degli attivisti del locale Circolo ARCI, la cui sede è complementare allo spazio richiesto, spesso utilizzato per momenti conviviali, anche con preparazione e consumazione di cibi e bevande. In data 9 ottobre è stata pubblicata sul blog della Rete Antifascista, “Fuochi di Resistenza”, e sui social network la locandina del pranzo, in linea con la consuetudine di rendere pubbliche tutte le attività che il collettivo organizza o a cui aderisce. Lo stesso giorno, il sindaco di Collebeato ha evidenziato telefonicamente vizi di forma e problematiche di natura burocratico-legali circa la concessione del salone. 

Cosa è accaduto?

Nelle ore successive alla pubblicazione online della locandina, un singolo cittadino di Collebeato – noto squilibrato, pregiudicato e fascista, protagonista delle proteste razziste messe in atto a San Colombano di Collio contro i profughi richiedenti asilo, nonché artefice di gravi minacce nei confronti di militanti antifascisti – ha incontrato il primo cittadino Trebeschi e gli ha riportato la minaccia di mettere “a ferro e fuoco” Collebeato con l’ausilio di ‘camerati’ da tutta la provincia se avesse mantenuto la concessione dello spazio pubblico all’iniziativa antifascista.

A seguito di questa minaccia, il sindaco Trebeschi, incontrando ufficialmente in municipio una delegazione della Rete Antifascista in data 14 ottobre, ha evidenziato problemi di ordine normativo e procedurale tali da indurre il diniego all’utilizzo del salone richiesto. Posto che la Rete Antifascista, con l’ausilio del Circolo ARCI, aveva seguito tutte le procedure necessarie ad ottenere una corretta concessione dello spazio, il vero nocciolo della questione è emerso nel proseguo dell’incontro. Il sindaco ha infatti affermato che qualsiasi richiesta di utilizzo di spazi pubblici (anche se non viziata da problemi normativi quindi) sarebbe stata inopportuna… a causa delle intimidazioni giunte dallo squilibrato fascista! 

Insomma, il primo cittadino di un comune iscritto all’A.N.P.I., che ne ha ospitato la Festa Provinciale, il cui cognome porta al ricordo di militanti antifascisti e antinazisti dei quali facciamo memoria, cede come nulla fosse al ricatto di un manigoldo fascista dal ‘curriculum’ ben noto all’interno della comunità di Collebeato! 

Naturalmente, l’iniziativa di autofinanziamento sarà spostata in altro luogo e verrà comunque effettuata. Rimangono però la forte indignazione e la ferma condanna nei confronti di un primo cittadino che, in barba ad ogni principio di democrazia (nonché alla Costituzione, alla quale dovrebbe rispondere), si fa dettare l’agenda politica da un derelitto fascista. A questo proposito, ci chiediamo con una certa preoccupazione se un sindaco così ricattabile dai fascisti possa garantire la sicurezza dei profughi presenti a Collebeato. 

NESSUNA LEGITTIMITÀ AI FASCISTI

SOLIDARIETÀ A EMIGRATI E PROFUGHI
ORA E SEMPRE RESISTENZA

Rete Antifascista Brescia

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