Le polveri sottili producono vittime, e Brescia si conferma essere la prima città in Europa per tasso di mortalità dovuta proprio alle polveri sottili, il Pm 2.5. Subito dopo viene Bergamo, Per amarissima ironia sono anche le due province dove nella prima ondata del Covid ha fatto più morti e la Confindustria ha fatto le barricate per non fermare le attività.
E sono proprio Lombardia e Veneto le regioni con il maggior numero di città in Europa con un inquinamento spesso letale. Il dato conferma quello che era già emerso dal Rapporto Ispra del 2018 e quanto scritto su Contropiano due anni fa.
Se ci si sposta poco più a ovest e sempre in Lombardia, nell’area metropolitana di Milano vengono stimati quasi 4000 decessi annui (esattamente 3967) a causa delle polveri sottiili, morti che potrebbero essere evitati se fossero rispettati gli standard fissati dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
A renderlo noto è uno studio pubblicato su ‘The Lancet Planetary Health’, condotto dai ricercatori dell’Institute for Global Health di Barcellona in collaborazione con altri istituti in Europa e negli Usa.
Nelle città italiane della maggiore mortalità per polveri sottili in Europa figurano anche Vicenza (al quarto posto) e Saronno in provincia di Varese (ottavo posto).
L’istituto ISGlobal ha stilato un vero e proprio ranking comprendente 858 città europee. Questa inquietante classifica purtroppo vede melle posizioni di testa molte città italiane, soprattutto in Lombardia e Veneto: Verona è undicesima, l’area metropolitana di Milano è tredicesima, Treviso e Padova sono al quindicesimo, Como 17ma, Cremona 18ma, Busto Arsizio (Varese) 19ma.
Secondo i ricercatori, il tasso maggiore di mortalità viene registrato nei centri nella Pianura Padana, nella Rep.Ceca e in Polonia.
Lo studio ipotizza anche quante morti potrebbero essere evitate rispettando i livelli raccomandati di inquinamento da polveri sottili. Per Brescia si parla di 232 decessi in meno, che salirebbero a 309 nel migliore scenario immaginabile con la concentrazione più bassa di polveri sottili inquinanti; a Bergamo i morti in meno sarebbero 186, 167 a Vicenza, 61 a Saronno, 269 a Verona e 3967 nell’area di Milano.
Quest’ultima è la singola area metropolitana con più decessi evitabili in Europa; seguono l’area di Atene con 2141, la Slesia superiore (1739), Varsavia (1494) e tornando in Italia l’area di Napoli (1352 decessi), poi Barcellona, Parigi, Budapest e Roma (1029 morti), quindi Berlino e Torino (810 morti). Tra le grandi aree metropolitane europee è Londra quella con il minor tributo di morti evitabili, solo 107.
Lo studio IsGlobal si occupa anche del biossido di azoto (NO2). Qui l’area con il maggior tasso di mortalità è Madrid, seguita da Anversa, Torino, Parigi e Milano. I numeri dei morti evitabili se i valori fossero allineati con quelli raccomandati dall’Oms sono però più bassi, 34 per Torino e 103 per Milano.
Lo studio è il primo a stimare la mortalità prematura dovuta all’inquinamento atmosferico a livello di città in Europa. In precedenza, gli effetti dell’esposizione all’inquinamento atmosferico sulla salute erano stati valutati principalmente a livello globale o nazionale.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa