Nel medesimo giorno anche il “Parlatino” (il Parlamento Latinoamericano nato a Lima nel 1964) invita Inghilterra e Irlanda a “decolonizzare” le Isole Malvinas, le Georgias del Sud, le Sandwich del Sud e i circostanti spazi marittimi, in obbedienza alle apposite risoluzioni dell’ONU, lasciandole alla legittima sovranità dell’Argentina.
Un’ondata di anticolonialismo scuote ormai tutta l’America Latina, anche in una espressione alquanto moderata e onnicomprensiva come il Parlatino in cui trovano rappresentanza quasi tutti gli Stati dal Messico al Cile passando per Cuba.
Già un mese fa, invece, il Presidente Correa era andato oltre le dichiarazioni generiche di anticolonialismo pronunciandosi per porre sanzioni contro il Regno Unito che rifiuta di dialogare con l’Argentina sulla questione delle Malvinas.
Durante l’XI Vertice dell’ALBA, tenutosi a Caracas il 5 febbraio, il Presidente dell’Ecuador ha proposto che tutti i paesi dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA) applichino sanzioni pesanti contro Londra. Correa la considera una situazione intollerabile di cui deve farsi carico tutta la regione latinoamericana perché riguarda tutta l’area, non solo l’Argentina: “Stiamo parlando di sovranità, unità, presenza degna e onesta nello scenario internazionale”.
In questa frase viene citata quella che è la funzione dell’ALBA: essere uno spazio d’incontro di popoli e governi che intendono l’America Latina come una sola Grande Nazione che affronta le difficoltà e le sfide del presente e del futuro e che, come un tutt’uno, produce trasformazioni strutturali e di sviluppo giusto per tutti.
Questo concetto di solidarietà anche politica, Correa l’ha espressa, sempre nella medesima sede, proponendo ai paesi dell’ALBA di valutare addirittura se presenziare al 6° Vertice delle Americhe, se anche Cuba non sarà invitata, perché “non ha senso parlare di vertice delle Americhe senza la partecipazione di Cuba”. Al 6° Vertice delle Americhe, infatti, che si svolgerà in aprile, ospitato dalla Colombia, sono invitati ben 34 Stati del continente americano, dal Canada agli Stati Uniti, dalle Barbados al Suriname, da San Kitts e Nevis a San Vincent e Grenadina, senza dimenticare il Presidente golpista dell’Honduras Lobo Sosa, ma tralasciando Cuba….
Naturalmente l’assemblea, previa discussione, ha approvato le proposte di Correa e, nella mozione finale, Chavez ha aggiunto che saranno studiate le concrete sanzioni da comminare al Regno Unito.
In questo proficuo Vertice dello scorso mese, sempre su proposta di Correa, l’ALBA ha anche deciso di discutere il suo possibile ritiro dal TIAR (Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca). Questo trattato in realtà con tutte le sue ambiguità e le violazioni che ha subito, è stato più dannoso che utile allo scopo che, teoricamente, manifestava quando fu firmato a Rio il 2 settembre del 1947.
Al contrario del TIAR, ben chiari e concreti sono invece i passi che l’ALBA fa per rendere effettivi i principi enunciati dal suo quinto Vertice:
“L’ALBA si alimenta dei principi di solidarietà, cooperazione sincera e complementarità tra i nostri paesi, utilizzando, in modo razionale e in funzione del benessere dei nostri popoli, le risorse naturali – anche energetiche – per la formazione integrale ed intensiva del capitale umano che chiede i nostro sviluppo e nell’attenzione alle necessità ed alle aspirazioni dei nostri uomini e donne”.
Questi principi si vanno concretizzando in tutti i campi, da quello economico, Eco-Alba (che consolida il Sistema Unitario di Compensazione Regionale dei Pagamenti, SUCRE, e propone di creare fondi di riserva della Banca dell’ALBA), a quello politico/territoriale in difesa della sovranità dei suoi membri (come sopra detto su Cuba e l’Argentina) o quello della cooperazione nello sviluppo di paesi dell’area molto in difficoltà, come Haiti, che beneficerà di uno specifico fondo d’aiuti umanitari miranti a ricostruirla in materia di salute, nutrizione, logistica ecc. A questo proposito Chavez ha invitato il governo di Haiti ad unirsi all’area del SUCRE.
Anche nel campo della comunicazione si concretizzano istanze e progetti: da Telesur all’AlbaTV,
un portale web e una Radio dell’ALBA TCP e forse presto anche la fibra ottica che permetterà ad una mole enorme di dati informatici di non passare più attraverso gli USA prima di arrivare a destinazione, garantendo maggior sicurezza e minori costi per gli Stati di UNASUR. La comunicazione e l’informazione sono fondamentali in un pianeta capace di monopolizzarle e di costruire “realtà” parallele che di reale non hanno nulla, ma che, siccome sono le uniche ad essere divulgate, acquistano valore di realtà.
Quanto sta accadendo oggi in Siria ed è già successo in Libia ci fanno comprendere come sia facile per i mezzi dell’ ”Impero globale” continuare a diffondere calunnie senza costrutto su Cuba al semplice scopo di mantenerla isolata mediaticamente ed evitare “il contagio” che, altrimenti sarebbe inevitabile.
Chi vorrebbe continuare a stare in un sistema di sfruttamento a tutti gli effetti se conoscesse la realtà di un altro modo di vivere, di pensare e di produrre che sia solidale e giusto? Per questo al blocco economico hanno dovuto affiancare la cultura strutturata della fandonia, della paura e dell’ignoranza.
Naturalmente non solo Cuba è “silenziata” e/o accusata, lo sono tutte le realtà che in qualche modo riescono ad intaccare il sistema che attualmente decide e definisce i rapporti di produzione a proprio beneficio.
Ma, per fortuna, sistemi di alleanze come quello dell’ALBA ci lasciano intravedere possibilità di sviluppo molto interessanti che possono essere ripensate e adattate ad altre latitudini. Un po’ per volta si può costruire tutto quello che serve….
Forse Roger Waters potrebbe dire: “Another brick in the wall”.
http://www.prensa-latina.cu/index.php?option=com_content&;task=view&id=483717&Itemid=1
http://www.prensa-latina.cu/index.php?option=com_content&;task=view&idioma=1&id=483571&Itemid=1
http://www.elnuevoherald.com/2012/02/05/1118651/malvinas-alba-estudiara-aplicar.html
http://www.resumen.cl/index.php?option=com_content&;view=article&id=4929:la-silenciosa-revolucion-suramericana&catid=7:latinoamerica&Itemid=51
http://www.piensachile.com/secciones/noticias/9641-el-alba-creara-su-red-mediatica?utm_source=feedburner&;utm_medium=email&utm_campaign=Suscripciones%3A+piensachile+%28piensaChile%29
* Rete dei Comunisti (commissione internazionale)
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