Il libro di Pasquale Cicalese Piano contro mercato – Per un salario sociale di classe (Gruppo LAD, 2020) raccoglie, in maniera organica, i contributi pubblicati dall’autore nell’ultimo decennio.
Nei suoi interventi, pubblicati con regolarità da testate quali Marx21, L’Antidiplomatico e Contropiano, Pasquale coniuga rigore metodologico, precisione analitica, ed un privilegiato punto di osservazione: quello di un ricercatore indipendente, estraneo alle logiche, spesso conformiste e soffocanti, dell’accademia.
Uno sguardo fresco il suo, capace di processare una grandi mole di dati e fornirci, in tempi rapidi, originali chiavi di lettura ed anticipare tendenze. Da anni, ormai, la mia quotidiana rassegna stampa giornliera non può non includere la lettura delle analisi di Cicalese.
Piano contro Mercato permette a tutti di confrontarsi con un’utile raccolta, che dimostra come Pasquale sia stato costantemente in grado di cogliere, per tempo (e, purtroppo, spesso inascoltato) i grandi cambiamenti che avvenivano, su scala globale.
E’ emblematica, in tal senso, la grande attenzione rivolta alla Repubblica Popolare Cinese. Al di là di ogni ideologismo stantio, e di ogni nostalgismo, Pasquale ha avuto il merito di segnalare la straordinaria portata dei cambiamenti in atto in nel gigante asiatico, ponendo l’accento sull’originale, pragmatica ed efficace configurazione del Socialismo con Caratteristiche Cinesi.
Il libro fornisce dunque una introduzione ragionata al Socialismo di Mercato edificato dalla RPC. Ad una attenta lettura, dunque, si può comprendere meglio il titolo. Come rilevato dall’economista Alberto Gabriele, “contro” è qui da intendersi nella più autentica accezione dialettica: contraddizione, non contrapposizione dicotomica.
L’autore, infatti, è in grado di mettere in luce come in Cina, i meccanismi di mercato siano stati utilizzati, dal Partito Comunista Cinese, all’interno di una logica di piano, secondo una precisa strategia egemonica volta al rafforzamento (quantitativo e qualitativo) delle filiere produttive e alla conquista di una sempre crescente sovranità economica, accompagnata dal raggiungimento di ambiziosi obiettivi sociali.
Un’opera meritoria soprattutto in un contesto, come quello della “sinistra radicale” italiana, nella quale il pregiudizio anti-cinese risulta duro a morire, nonostante qualche maldestra simpatia dell’ultim’ora.
Volgendo uno sguardo all’Europa, e seguendo una sapiente impostazione didascalica, l’opera di Cicalese mette inoltre il luce come, nel passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, l’Italia abbia, invece, intrapreso un declino connotato da caratteristiche speculari: la rinuncia ad ogni prerogativa di programmazione economica, la svendita, a gruppi oligarchici, dell’industria di stato, pesanti ritardi infrastrutturali, abbandono degli investimenti – sia pubblici che privati – in ricerca e sviluppo.
Tutto ciò, nel quadro delle rigide compatibilità dell’UE e dell’Eurozona, ha consegnato la nostra penisola ad un ruolo di economia di sub-fornitura e di bassi salari.
Un esito drammaticamente diverso, dunque, per la contraddizione “piano contro mercato”, pagato a caro prezzo dalle classi popolari, che hanno visto erodere, in maniera incessante, anche la qualità dei servizi pubblici essenziali. Un esito che Pasquale denuncia da anni con perseveranza e con i piedi saldamente piantati nella classe.
Ci auguriamo, dunque, che le sue feconde riflessioni possano avviare un franco dibattito e ispirare nuove proposte politiche.
* Andrea Genovese è docente di Logistics and Supply Chain Management alla Sheffield University Management School
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